La memoria è un campo molto complesso ed è una delle cose più importanti per ognuno di noi, senza la memoria non saremmo capaci di camminare o di ricordarci il nostro nome, ci sono però delle idee sbagliate sulla memoria…
È capitato sicuramente a tutti che in un momento si ha un’idea magnifica e solo un momento dopo ci si dimentica, spesso a questo punto si dice “mi verrà di nuovo in mente”, la verità però è che molto probabilmente non sarà così. Infatti, l’idea sbagliata, secondo diversi ricercatori, consisterebbe nel modo in cui funziona la nostra memoria. Per ricordare qualcosa a lungo termine, il soggetto ha bisogno di passare per un processo di codificazione, e questo richiede tempo. Più questo processo è lungo e più impegno necessita, più forte sarà la memoria. Questo significa che se si impara qualcosa o si pensa a qualcosa per la prima volta, la mente ha bisogno di tempo e impegno da parte nostra per effettivamente codificare il soggetto in un ricordo a lungo termine. Se ci aspettiamo di ricordare qualcosa che è già “immagazzinato”, è ben probabile che ci torni in mente, magari però in un altro momento in cui non è neanche conveniente. Se però si tratta di un pensiero che ci dimentichiamo subito dopo averci pensato la prima volta, purtroppo è molto probabile che non lo ricorderemo mai.
Questa codificazione fa parte anche di diversi studi su un campo in cui ancora c’è una grande mancanza di conoscenze: i sogni. In effetti gli scienziati non hanno ancora trovato una conclusione alla domanda perché sogniamo. I ricercatori del campo però si sono chiesti anche perché alcune persone ricordano spesso i loro sogni, mentre altri non li ricordano quasi mai. Hanno scoperto che chi tende a ricordarsi dei sogni ha un flusso di sangue maggiore in certe parti del cervello, associato a una maggiore attività mentale mentre dormono. Si è rivelato che il cervello non può codificare nuove informazioni per un ricordo a lungo termine mentre stiamo dormendo. I ricercatori credono però che chi sogna frequentemente, si sveglia brevemente senza realizzarlo e questo permetterebbe al cervello sveglio di “immagazzinare” parti dei sogni. Questo spiegherebbe inoltre perché capita di ricordare solo alcuni strappi dei sogni.
Il neuroscienziato Karim Nader, inoltre, ha dimostrato che la nostra memoria non è così stabile come pensavamo, anche se l’opinione pubblica dice che se un’informazione è stata codificata e consolidata nella nostra memoria a lungo termine, questa non può essere modificata richiamandola. Nader però, tramite i suoi test, ha dimostrato che non è per niente così. Sono stati i ricordi dell’11 settembre che hanno portato Nader a pensare su come possiamo modificare i nostri ricordi riferendosi a ricordi flash di eventi importanti e su come quante persone hanno dichiarato di aver visto il primo aereo colpire il World Trade Center in televisione lo stesso 11 settembre, nonostante quelle sequenze siano state mostrate solo il giorno dopo. Questo lo ha fatto chiedersi se le persone pensando agli eventi passati cambiano i ricordi sottilmente ogni volta. Concretamente significa che possiamo cambiare i ricordi sottilmente in base a come vogliamo o dobbiamo vedere il mondo oggi. Significa anche che spesso modifichiamo i nostri ricordi per far funzionare meglio come pensiamo che le cose dovrebbero essere e come vediamo noi stessi.
Per cambiare i propri ricordi quindi non ci vuole molto e questo vale anche per i testimoni oculari. Negli ultimi anni numerosi psicologi hanno avvertito tribunali e giurati di trattare con prudenza le testimonianze dei testimoni oculari, è il motivo per cui è una regola generale che non può essere fatto affidamento al testimone oculare per provare la colpa di qualcuno. Il “Innocence Project” in America ad esempio, che usa test di DNA per aiutare persone accusate di omicidio erroneamente, ha osservato gli effetti che le convinzioni sbagliate possano avere. Di ben più di 200 casi di persone accusate erroneamente, tre quarti sono stati mandati in carcere a causa di testimoni oculari, e come se non bastasse, in gran parte dei casi erano coinvolti più testimoni oculari. Mentre la prima testimonianza può essere giusta, nel tempo tra l’accaduto e le domande da parte della polizia e gli inquirenti, succede facilmente che i testimoni raccontano una versione onesta, ma completamente distorta dall’evento accaduto. [email protected]