Seconda sconfitta stagionale della Juventus, Roma e Milan a -2, riparte il Napoli, crisi nera per l’Inter, in zona salvezza classifica ferma
San Siro ancora fatale alla Juventus. Il Milan dei giovani a sorpresa vince di misura e riapre il campionato. I campioni d’Italia si possono riprendere, perché resta la squadra più forte, ma non è ancora quella dell’anno scorso e alcune amnesie la rendono vulnerabile. La squadra di Allegri non sta giocando bene, ha problemi da risolvere e non convince del tutto. Contro il Milan, sul piano fisico è stata inferiore e sul piano del gioco si è fatta imbrigliare da un pressing molto alto dei rossoneri. Ne ha risentito l’attacco e in particolare Higuain, che ha ricevuto pochi palloni giocabili in area. Due attenuanti hanno inciso sulla sconfitta: la rete regolare annullata a Pjanic e l’infortunio di Dybala alla mezz’ora. Ci sono però i meriti del Milan di Montella. La vittoria sulla Juventus nasce da una preparazione tattica impostata sulla fase difensiva e le ripartenze, sfruttando anche le palle inattive. Montella ha accantonato il possesso palla e ha fatto di necessità virtù. La vittoria sulla Juventus è nata dalla determinazione di tutti i giocatori, soprattutto dei giovani che hanno deciso la gara. Il 18enne Locatelli ha firmato un gran gol, il 17enne Donnarumma ha blindato il risultato con due grandi parate e Romagnoli in difesa non ha sbagliato un intervento. Il Milan non è di colpo diventato una squadra di fenomeni, ma la ricostruzione sembra finalmente avviata sulla giusta via. Le fondamenta sono i suoi giovani.
Nel posticipo serale la Roma non perde l’occasione di sfruttare lo stop della Juventus per rientrare nella lotta scudetto. Due punti di distacco sono niente e se la Roma, che ha il migliore attacco, riuscirà a eliminare la fragilità psichica e le tendenze di amnesia della difesa, potrà lottare fino alla fine. Contro il Palermo, inesistente all’Olimpico, ha giocato una gara perfetta. Dzeko è finalmente diventato l’arma in più di Spalletti. Il divario tattico e fisico sul Palermo è stato abissale ma questa volta la Roma ha tenuto fino alla fine legittimando il largo il punteggio. Spalletti spegne subito gli entusiasmi, per non ripetere gli errori passati, e togliere la tensione ai giocatori. Il Palermo non vede la luce e il tecnico De Zerbi è confrontato con una rosa che sembra non seguirlo.
Dopo le tre sconfitte tra campionato e Champions, il Napoli riparte con una vittoria sul campo del Crotone. Troppo netta la differenza tra le due squadre. Il Napoli ha dovuto sopperire anche all’assurda espulsione di Gabbiadini, che anche stavolta non ha sfruttato l’occasione ritagliarsi un posto da titolare. Ma il risultato non è mai stato in discussione e ora il Napoli potrà provare a rientrare definitivamente nella lotta scudetto, sabato prossimo quando affronterà la Juventus a Torino, dopo avere affrontato l’Empoli mercoledì. Sarri torna a sorridere. Il suo Napoli ha mostrato più equilibrio a centrocampo con due mediani, Allan e Diawara al debutto, rafforzando la fase difensiva. L’handicap è in attacco, senza Milik e il problema Gabbiadini, Sarri dovrà trovare la soluzione adatta. Il Crotone, alla prima gara nel proprio stadio, peraltro approssimativo nella struttura, si è arreso troppo presto. I calabresi sembrano destinati a un ritorno in B e neanche un cambio di panchina, invocato dai tifosi, avrebbe la facoltà di risollevare una rosa inadatta alla massima serie.
In zona Europa League ci sono Torino e Lazio. La sfida fra le quarte in classifiche finisce con un giusto pareggio. Il primo tempo è dominato dal Torino che però va in rete solo una volta con Iago Falque. Nella ripresa viene fuori la Lazio, ridimensionata da sette assenze importanti, e in 12 minuti ribalta il risultato con Immobile e Murgia. Il Torino calato fisicamente, tenta l’assalto con la forza della disperazione e allo scadere pareggia su rigore. Il lavoro di Mihajlovic e Inzaghi sta dando i suoi frutti ed entrambe possono tranquillamente cullare il sogno europeo. Resta attaccato al treno europeo il Sassuolo che in extremis agguanta il pari sul campo del Bologna. Avrebbe però meritato di più la squadra di Donadoni che più volte a sfiorato il raddoppio, dopo il bel vantaggio del giovane Verdi, ma il Bologna è stato impreciso sotto porta, sbagliando troppo. Serve più determinazione al Bologna per non lasciare punti per strada, mentre il Sassuolo deve trovare più continuità tra impegni di campionato ed europei. È uscita dalla crisi invece l’Atalanta che con un capolavoro tattico surclassa l’Inter, che sprofonda in una crisi acuta. Il destino del tecnico olandese Frank De Boer sembra segnato e nei prossimi giorni dovrebbe essere ufficicale. La breve parentesi dell’olandese ha avuto nella vittoria sulla Juventus l’unica nota positiva, per il resto l’Inter non è mai esistita: senza identità, pasticciona e confusa. Paga come sempre l’allenatore, ma la società deve fare mea culpa anche per la sua gestione non sempre all’altezza, come nel caso dei tifosi polemici con il capitano Icardi. Un caos assoluto. Torna invece in acque più calme Gasperini che all’inizio campionato aveva rischiato l’esonero. La sua squadra operaia sta dando le risposte giuste e con le doti, lucidità, idea di gioco e grinta, l’obiettivo salvezza appare più facile da raggiungere.
Torna in zona Europa la Fiorentina che sul campo del Cagliari gioca la partita perfetta. Trascinata da Kalinic e Bernardeschi, autori delle 5 reti, i viola hanno giocato un calcio d’attacco di qualità. Il Cagliari dovrà archiviare subito questa partita e dimenticare il black out di venti, dove è letteralmente affondato senza sapere ribattere alle iniziative viola e ripartire dalla reazione di carattere sull’1-5. In fondo alla classifica solo l’Empoli è riuscito a conquistare punti, con il pareggio interno contro il Chievo. I veneti restano in zona Europa League, mentre per i toscani la salvezza si fa dura. Bellissimo il derby di Genova, vinto dalla Sampdoria 2-1. Giampaolo salva la panchina, mentre il Genoa perde perché gioca sotto i suoi livelli. Strano episodio e pasticcio della gol line technology che al 39’ segnala all’arbitro gol, anche se il pallone rimbalza ampiamente prima della linea di porta. Occhio umano meglio di quello di falco. Tre punti importantissimi per l’Udinese che, grazie al ritorno al gol dei suoi attaccanti, batte il Pescara. Per gli abruzzesi non arriva ancora la prima vittoria sul campo. Oltre alle assenze il Pescara paga anche le molte disattenzioni difensive
G.S.
foto: Ansa