Continua con grande seguito nei club italiani il tour di Nina Zilli
Partito lo scorso ottobre da Cesena, sta riscuotendo un grande successo di pubblico il Modem Art tour di Nina Zilli, durante il quale l’artista piacentina sta ripercorrendo insieme ai fans, i suoi più grandi successi, oltre a proporre i brani del suo nuovo lavoro discografico.
Album e tour che mettono le sue canzoni al centro di un mondo ‘come petali da sfogliare, mentre le nuvole di fumo sono lontane, il sole, l’amato sole giamaicano, splende e tutto suona più forte di prima’, per citare la stessa artista, che sul palco è accompagnata da una band di cinque elementi e un dj: Riccardo “Jeeba” Gibertini alla tromba, trombone, synth e programmazione, Heggy Vezzano alla chitarra, Fabio Visocchi alle tastiere, Andrea Torresani al basso, Nico Roccamo alla batteria e Tribuzio Enzo “Zak” Dj.
La sonorità dei brani, un mix potente di suoni metropolitani e caraibici, è sottolineata in scena dai numerosi cambi d’abito della cantante che grazie alle creazioni di Vivienne Westwood, che vanno dall’alta moda allo street wear, esalta via via i diversi ritmi dei suoi brani, dal dna dolcemente reggae soul di “1 x un attimo”, “Ti amo mi uccidi” e “Mi hai fatto fare tardi” (singolo nato dalla collaborazione con Calcutta, Dario Faini e Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti, che ha scalato le classifiche nazionali), a quello più ritmato di “Butta giù”, “Domani arriverà”, passando per le suggestioni pop di “Notte di luglio”, le delicate ballad uptempo come “Sei nell’aria”, le strutture di moderno gospel di “Come un miracolo” e “IGPF”, le canzoni melodiche e suggestive come “Il punto in cui tornare”, insieme a “Per un niente”, rimando alla tradizione delle grandi interpreti italiane anni ’50 e ’60, oltre naturalmente alla conclusiva cover di “Il mio posto qual è”.
Del resto era stata la stessa artista, in occasione della pubblicazione dell’album, ad anticipare l’importanza del tour per condividere ed esaltare i nuovi testi: “Il live per me è fondamentale e non potrei vivere senza i dischi si fanno per essere portati in giro e per essere condivisi con le persone. Per questo album ci sarà uno spettacolo ad hoc, con un dj, un po’ alla vecchia maniera, attivo sulla scena”.
‘Modern Art’, quarto disco dell’artista piacentina, autrice, interprete, musicista e conduttrice televisiva e radiofonica, rappresenta un nuovo step nella sua straordinaria evoluzione artistica: mai uguale a se stessa, Nina sorprende ogni volta nella scrittura e nella ricerca musicale, sempre di grande qualità e ricercatezza. Undici canzoni con un unico filo conduttore, l’amore, scritte dall’artiste in collaborazione con giovani autori: l’eclettica cantautrice definisce il suo lavoro un progetto ‘urbano/tropicale’: scritto tra Milano e la Giamaica, il disco è un concentrato di energia e positività, in cui reggae, rap e sonorità urban ben si amalgamano con la sua voce particolare.
La Zilli si è fatta conoscere con il singolo ‘50 mila’, incluso nella colonna sonora del film ‘Mine Vaganti’. Nel 2010 ha conquistato il premio della critica Mia Martini e il Premio Sala Stampa Radio Tv nella categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo con il brano ‘L’uomo che amava le donne’. Il brano anticipava l’uscita del suo primo album ‘Sempre lontano’, a cui sono seguiti ‘L’amore è femmina, del 2012, ‘Frasi e fumo’, del 2015 e ‘Modern Art’, del 2017.
foto: Ansa