Continuano gli interrogatori per quanto riguarda l’inchiesta sul Mose, Grillo chiede: “Di che regole parla Renzi?”
Continueranno ancora per tutta questa settimana gli interrogatori dei magistrati di Venezia in relazione all’inchiesta sul Mose che ha portato a 35 arresti. Nei giorni scorsi è già stato ascoltato dal Gip Alberto Scaramuzza il sindaco della città lagunare, Giorgio Orsoni, finito ai domiciliari e indagato per finanziamento illecito ai partiti. Orsoni si è dichiarato estraneo ai fatti. Ha respinto ogni accusa dal carcere di Pisa anche l’assessore alle infrastrutture della Regione Veneto Renato Chisso.
Travolto dall’inchiesta anche l’ex ministro ed ex governatore del Veneto Giancarlo Galan che nei giorni scorsi ha rotto il silenzio con una nota. “Non mi voglio nascondere e non voglio nascondere proprio niente – ha assicurato – anzi, esattamente il contrario. Voglio fare luce su tutto”. Galan si è così detto pronto a dimostrare che “stanno tentando di scaricare su di me nefandezze altrui. Non mi farò distruggere per misfatti commessi da altri”. E proprio l’ex segretaria di Giancarlo Galan, Claudia Minutillo, ha tirato in ballo in un interrogatorio del luglio 2013 l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti che non è indagato ma potrebbe essere sentito nei prossimi giorni come persona informata sui fatti. “È un’indagine seria, approfondita, minuziosa. Mi auguro che, nonostante questo, Galan e Orsoni, che sono stati ai vertici istituzionali della Regione e di Venezia possano difendersi più che bene e che ne escano a testa alta”. Così Franco Miracco, già portavoce dell’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, ha commentato all’Adnkronos l’inchiesta sul Mose. Naturalmente Grillo non perde occasione di dire la sua. “Va bene abbassare i toni, va bene riconoscere i propri errori, ma quando è troppo, è troppo. Farsi prendere per il culo come se dovessimo scontare una condanna a vita da cornuti e mazziati è troppo. Quando, dopo gli scandali, ma ormai più che di scandali che non scandalizzano più nessuno si dovrebbe parlare di cronaca quotidiana, dell’Expo e del Mose, in attesa della Tav, Renzi afferma che “Il problema della corruzione non sono le regole che non ci sono, ma quelle che non si rispettano, il problema sono i ladri, non le regole” è troppo. Ma i ladri stanno (anche) nel tuo partito, li avete fatti eleggere voi, avete dovuto aspettare la magistratura per fare il lavoro che avreste dovuto fare voi? Allontanarli a calci”. È quanto scrive sul su blog Beppe Grillo, in risposta alle parole di Matteo Renzi sulla corruzione e le responsabilità del Pd. “Sembra che ora nessuno conosca questo Orsoni, il sindaco di Venezia, quindi figlio di padre ignoto – prosegue – , così il suo partito di appartenenza assume il ruolo di meretrice, adescatrice, escort. Si discetta con stile bizantiniano, carnevalesco (… dal giudice Carnevale che annullava le sentenze di condanna per i mafiosi in Cassazione per vizi di forma) se Orsoni sia o meno iscritto al Pd. Le foto con Bersani sul palco con una scenografia in cui le lettere “PD” sono gigantesche non fa testo e neppure che il Pd lo abbia candidato. No. Ce l’aveva o no la tessera Pd? In caso negativo che c’entrano i segretari di partito che si sono succeduti in questi anni? Che c’entra il Pd? Nulla. Qui andiamo oltre. Oltre il ridicolo”. Quindi Grillo conclude: “Il meccanismo con cui questo sistema delinquenziale legalizzato si regge è ormai semplice per chi vuole capirlo. Grande Opera Inutile, cifre gonfiate, emergenze costruite ad arte per evitare i controlli, appalti agli amici, tangenti a persone “vicine” ai partiti, l’immortale Greganti docet, e via mazzettando per miliardi di euro che finiscono sui conti pubblici tagliando lo sviluppo del Paese. Di che regole parla Renzi? Di quelle che non ci sono? Di quelle che non ci sono? Della legge anticorruzione che il M5S ha proposto la_riforma_dellanticorruzione_del_m5s_entro_maggio? Della legge sui conflitti di interesse (presenti a mani piene nel suo governo)?
Di nuovi strumenti da mettere a disposizione della magistratura resa (quasi) innocua da decine di leggi fatte dal partito unico PD/Forza Italia in vent’anni? O forse allude agli inquisiti candidati nel suo partito alle europee. Quanti voti sposta la corruzione? Tanti. Di tutti quelli che ne godono, anche di poche briciole gettate sotto il tavolo. Dopo l’astensione, la corruzione è il primo partito del voto”.