Parte il 25 giugno ‘RisorgiMarche’, il Festival itinerante nei luoghi del terremoto
La musica italiana scende in campo per la rinascita delle Marche: nei territori colpiti dal sisma si alterneranno ben tredici concerti tenuti da tredici artisti diversi con l’intento di favorire la rinascita dei luoghi feriti dal sisma e portare sostegno ai cittadini dell’alto Tronto. Voluto e creato da un marchigiano doc, Neri Marcorè, ‘RisorgiMarche’, il Festival itinerante, prenderà il via il prossimo 25 giugno proprio nel cratere del terremoto, a Forca di Presta, non lontano da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) con Niccolò Fabi & Gnu Quartet, e andrà avanti fino al 3 agosto con la chiusura al Santuario di Macereto a Visso (in provincia di Macerata), di Francesco De Gregori, l’Orchestra filarmonica Marchigiana e Gnu Quartet.
Un festival green e a “chilometro zero”, gratuito, per rilanciare il turismo e non lasciare sola la popolazione ancora sfollata. “Ero stato ad Arquata a settembre per capire quale sostegno concreto potessi portare ai cittadini dell’alto Tronto. Ma dopo la seconda, violenta scossa del 30 ottobre mi sono reso conto che un’iniziativa doveva abbracciare tutte le comunità interessate, avere un respiro più ampio di una semplice, per quanto utile, raccolta fondi, per portare affetto e solidarietà a chi è stato costretto a cambiare vita e prospettive da un giorno all’altro.
Questo, ovviamente, senza sovrappormi ai compiti della politica. Da allora ha cominciato a prendere forma e corpo l’idea di un festival diffuso nel territorio che potesse richiamare gente da tutta Italia, e magari stranieri, ed è stato naturale pensare al coinvolgimento di artisti di grande levatura, amici di comprovata sensibilità e generosità, tant’è che hanno aderito immediatamente”, ha spiegato Neri Marcoré durante la presentazione del festival alla Casa del Jazz di Roma. Così ‘Risorgimarche’ sarà una grande festa di aggregazione e appartenenza, per una regione che ha visto calare nettamente il turismo, una delle gambe che regge la sua economia.
Protagonisti insieme a Marcorè di questa iniziativa artisti come Niccolò Fabi & Gnu Quartet, Samuele Bersani, Malika Ayane, Daniele Silvestri, Daiana Lou, Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, Ron, Brunori Sas, Enrico Ruggeri, Max Gazzè, Paola Turci, Francesco De Gregori con l’Orchestra filarmonica marchigiana e Bungaro, che si esibiranno sui palcoscenici più belli delle Marche, i prati panoramici che la natura ha messo a dura prova ma che l’impegno umano potrà riportare ai fasti passati. L’impatto ambientale è bassissimo (non serviranno luci artificiali e l’energia sarà garantita da accumulatori, i veicoli a motore verranno lasciati a debita distanza per riscoprire il piacere di camminare o pedalare), la capienza è illimitata: trattandosi di prati, i posti non saranno numerati né tanto meno potranno esaurirsi, si useranno solo plaid o cuscini per sedersi sull’erba.
“Il progetto, oltre a voler sostenere le popolazioni colpite dal sisma, vuole essere un modo per riconciliarsi con la natura che a volte può essere distruttiva. E’ proprio per questo motivo che i concerti si svolgeranno di pomeriggio e sui prati più belli e panoramici delle Marche. Questa modalità ci permette di risparmiare il costo delle luci e dell’allestimento dei palchi ma soprattutto ci fa godere della bellezza della natura che cercheremo di rispettare in tutti i modi possibili”, conclude Marcorè.
Niente palchi e gli artisti, che si esibiscono gratuitamente, saranno sullo stesso livello del pubblico. I concerti si svolgeranno infatti in luoghi raggiungibili solo a piedi e anche per i trasporti logistici verranno usati solo mezzi elettrici. Nel corso delle 13 date ci sarà spazio anche per i prodotti tipici regionali. Saranno oltre 150 le piccole imprese agricole e dell’artigianato locale presenti con delle ‘isole del gusto’ organizzate nelle zone limitrofe alle esibizioni.
“La nostra idea è rimarginare la ferita della terra attraverso il rilancio della terra stessa e delle sue produzioni. Il turismo e l’agroalimentare sono settori collegati che del terremoto stanno subendo i maggiori danni indiretti; noi vogliamo che si riparta da qui. E contiamo sull’impegno della nostra filiera, consapevoli che l’attrattività che riusciamo a generare potrà essere decisiva”, spiega il coordinatore del Festival per il settore agroalimentare, Alberto Mazzoni. “Il terremoto ha spazzato via le attività lavorative, ma anche cose più semplici, come ritrovarsi a fare due chiacchiere al bar”, commenta Luca Barbarossa. “Raramente suonare è così sensato. La musica non ricostruisce mura, ma dà vigore alle braccia dei muratori. Mi piace essere parte di uno scenario così più grande di me. E’ un modo per riconciliarsi con la natura, a volte responsabile, pur senza cattiveria, di tante sofferenze”, la riflessione di Niccolò Fabi.
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foto: Ansa