Le Fiamme Gialle, scrive Napolitano, “fronteggiano con impegno e indubbi successi l’evasione e le frodi fiscali, la corruzione, la contraffazione, il traffico di esseri umani e di stupefacenti, minacce subdole, potenti e globali che attentano allo sviluppo economico e sociale degli stati, penalizzano i cittadini e privano i giovani di fiducia e opportunità per il futuro”
In Italia “abbiamo problemi di economia illegale, abbiamo problemi di corruzione”. Ma c’è “piena fiducia” nel lavoro della Guardia di Finanza, impegnata nella “affermazione della legalità della vita economica”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che la settimana scorsa ha ricevuto al Quirinale una rappresentanza di allievi degli Istituti di formazione della Gdf, in occasione del 240° anniversario della sua costituzione. “Vorrei qui oggi, cogliendo questa occasione, rinnovare la piena fiducia della istituzione che rappresento e, sento di poter dire, di tutte le istituzioni repubblicane – ha detto il capo dello Stato – nel Corpo della Guardia di Finanza e nel suo Comandante Generale. Sottolineo il concorso e il contributo che dalla Guardia di Finanza, più che da qualsiasi altra componente del sistema delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, e ciò per la peculiarità dei compiti e delle competenze della Guardia di Finanza, vengono all’affermazione della legalità nella vita economica”.
La Guardia di Finanza, ha aggiunto Napolitano, “dà la massima attenzione a qualsiasi elemento possa emergere di responsabilità personali e di vicende non edificanti; ma guai ad accettare e a tollerare che si possa fare di tutta l’erba un fascio e che si possa in qualsiasi modo mettere in dubbio la straordinaria ricchezza e sanità del capitale umano su cui poggia e la serietà, la trasparenza e il disinteresse dell’operato dei suoi comandi”. Parlando della crisi in atto, il capo dello Stato ha sottolineato che “viviamo un momento difficile da anni ormai” ed il nostro paese “è impegnato a risalire la china, a porre termine ad una recessione che si è protratta davvero troppo a lungo procurando gravi ferite alla nostra economia, alla nostra società e alla nostra coesione sociale”. Nella lotta alla criminalità organizzata “è indispensabile prevenire la corruzione, principale fonte della debolezza verso la mafia’’. Lo ha detto il Presidente della Repubblica intervenuto, invece, a Civitavecchia a maggio per la partenza della nave della legalità, diretta a Palermo per il 22esimo anniversario della strage di Capaci. “Colpi ne abbiamo presi ma ne abbiamo dati molti alla mafia. Molti dei loro capi – ha aggiunto il Presidente della Repubblica – li abbiamo messi in galera e in galera rimangono”. Certo, l’obiettivo “di veder sparire la mafia non è vicino, ma di strada ne abbiamo fatta molta’’, ha continuato Napolitano ribadendo quanto sia importante non abbassare la guardia nei confronti della criminalità organizzata, una lotta che ha visto comunque molti successi dello Stato “grazie alla magistratura, alle procure antimafia, alle forze di polizia, ai governi che più hanno sentito e affrontato il problema, alla scuola’’. Nel corso del discorso davanti a migliaia di studenti provenienti da tutta Italia e diretti a Palermo, Napolitano ha indossato ben volentieri il berretto simbolo della “spedizione pacifica’’, come l’ha definita lo stesso Capo dello Stato. Sopra lo slogan della nave della legalità 2014, ‘insieme per non dimenticare’.
Papa: “I mafiosi non sono in comunione con Dio, sono scomunicati”
“La ‘ndrangheta è adorazione del male, è disprezzo del bene comune. I mafiosi che non sono in comunione con Dio, sono scomunicati”. Lo ha detto Papa Francesco a Sibari, in provincia di Cosenza, nel corso dell’omelia della Messa celebrata di fronte a circa 250mila fedeli.