I grandi telescopi spaziali hanno dato agli scienziati l’incredibile opportunità di studiare l’Universo con una precisione nei dettagli mai avuta in precedenza. Ma mettere in orbita un telescopio e provvedere alla sua manutenzione può rappresentare un rischio, soprattutto per gli astronauti. Lo evidenzia sul suo sito l’Agenzia spaziale italiana ricordando come un team del Jet Propulsion Laboratory della Nasa e del California Institute of Technology ha ideato un progetto che prevede l’uso di un robot per l’assemblaggio dei telescopi utilizzando una struttura modulare che permette lo svolgimento delle operazioni di montaggio separatamente.
RAMST (Robotically Assembled Modular Space Telescope), sarà composto da uno specchio provvisto di struttura modulare e di un robot che ne permetterà il montaggio e fornirà assistenza in caso di malfunzionamento di una delle parti dello strumento.
In aggiunta, RAMST potrà essere utilizzato con telescopi di diverse grandezze e non sarebbe limitato esclusivamente a quelli ottici. La capacità di assemblare un telescopio spaziale modulare semplificherebbe di molto il lavoro degli scienziati.
“Gli astronomi che utilizzano i telescopi terrestri possono contare sui loro strumenti per un periodo piuttosto lungo – ha spiegato Harley Thronson della Nasa – basta pensare al fondamentale lavoro svolto da Hubble in ventisei anni di servizio. Avere a disposizione un sistema robotizzato di assemblaggio, aggiornamento e riparazione aumenterebbe di gran lunga la vita operativa dei telescopi spaziali di ogni genere”.
Askanews