Il Natale è alle porte e molti di voi pensano già all‘acquisto dei regali. Anche da un punto di vista giuridico, possono sorgere delle domande relative a garanzia, recesso del contratto e buoni. Di seguito discuterò due casi al fine di rispondere a tali quesiti
1. Michela compra un maglione di cashmere per suo padre per Natale. Uscita dal negozio se ne pente, perché pensa che suo padre preferirebbe un altro regalo. Può Michela recedere dal contratto?
Pacta sunt servanda è un principio fondamentale del diritto, per cui ogni contratto in vigore vincola le parti e deve essere da esse eseguito in buona fede. Quindi Michela non può recedere dal contratto.
Quando il papà apre il regalo e lo indossa:
a. vede che il maglione ha un buco, che fare?
Il venditore risponde verso l‘acquirente tanto delle qualità promesse quanto dei difetti che, materialmente o giuridicamente, tolgono o diminuiscono notevolmente il valore della cosa o l’attitudine all’uso cui è destinata (garanzia per i difetti della cosa). Egli risponde anche se tali difetti non gli erano noti. Quando sia dovuta la garanzia per i difetti della cosa, l‘acquirente ha la scelta di chiedere la risoluzione della vendita, ossia la restituzione del maglione ed il rimborso del prezzo d‘acquisto, o il risarcimento per il minor valore della cosa, cioè un rimborso parziale del prezzo d‘acquisto.
Quando l’indennità per la diminuzione di valore uguagli l’ammontare del prezzo della vendita, l‘acquirente può chiedere soltanto la risoluzione. Quindi Michela può ritornare il maglione e ricevere i soldi indietro. Molto negozi offrono la possibilità di scegliere un altro capo d‘abbigliamento od offrono un buono. Per legge non siete obbligati ad accettare né l‘uno né l‘altro: potete richiedere i soldi indietro od una diminuzione del prezzo d‘acquisto.
b. il maglione è troppo piccolo, Michela può cambiarlo?
Se il maglione è piccolo, non ha nessun difetto e quindi non vi è nessun caso di garanzia. Alcuni negozi offrono tuttavia un buono per il valore del prezzo d‘acquisto o danno la possibilità di cambiare il capo. In questo caso conviene a Michela accettare una di queste due proposte. È da notare che la riscossione del buono può essere ridotta ad un anno. Se non vi è scritto nessun termine di tempo per la riscossione, il buono vale 10 anni.
2. Michela compra un buono regalo per il padre. Il buono è valido solo un anno. Il padre va nel negozio dopo due anni e gli viene detto che il buono è scaduto. Ha ragione il negozio?
Anche per i buoni regalo valgono i termini di prescrizione contrattuali, ossia 10 anni per il contratto d‘acquisto. Soprattutto, dopo l‘entrata in vigore del nuovo art. 8 della Legge federale contro la concorrenza sleale, il 1. luglio 2012, i consumatori non devono accontentarsi di buoni validi solo un anno, in quanto devono anticipare il prezzo d‘acquisto e vengono puniti con un termine di riscossione accorciato.
Avv. Dipl.-Jur. Dominique Calcò Labbruzo, Art & Law by Calcò, Bachmannweg 9, 8046 Zürich, Tel. 078 876 82 43 Mail: [email protected]