Il 2017 è stato segnato da un aumento di decessi. È stato osservato anche un aumento delle unioni domestiche registrate e dei riconoscimenti di paternità
Nell’anno scorso le nascite, i matrimoni e i divorzi sono diminuiti. Le stesse tendenze emergono nei Cantoni. I nati vivi e i decessi costituiscono il movimento naturale della popolazione, poiché la fanno aumentare o diminuire in maniera naturale. Nel 2017 c’è stato un maggior numero di decessi, visto che l’influenza invernale ha colpito più fortemente gli anziani. In parallelo è stato osservato un lieve arretramento delle nascite. Ne è risultato un calo dell’incremento naturale, che si è attestato a +20’400. Questi i risultati definitivi della statistica del movimento naturale della popolazione realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST).
Ripercussioni temporanee del picco di decessi
67’000 persone sono decedute nel 2017, ovvero 2000 in più rispetto all’anno precedente. Ne risulta il 3,5% di casi in più tra le persone di 65 anni o più, contro lo 0,3% tra le persone più giovani. In quasi tutti i Cantoni il loro numero aumenta, ad eccezione di Svitto, Sciaffusa, Giura e Appenzello Interno, dove è in calo.
Questa sovramortalità ha ripercussioni puntuali sulla speranza di vita, la cui evoluzione generalmente in aumento non dovrebbe essere rimessa in discussione. Alla nascita, la speranza di vita degli uomini si sviluppa in maniera diversa rispetto a quella delle donne. Quella degli uomini è passata da 81,5 anni nel 2016 a 81,4 anni nel 2017, quella delle donne da 85,3 anni a 85,4. Lo scarto tra la speranza di vita delle donne e quella degli uomini registrato nel 2017 è di 4 anni, mentre nel 2001 era di 5,7 anni. A 65 anni la speranza di vita si affievolisce: quella degli uomini è passata da 19,8 anni nel 2016 a 19,7 anni nel 2017, quella delle donne da 22,6 anni a 22,5. Dal 2001 è progredita maggiormente tra gli uomini che tra le donne.
In auge le unioni domestiche registrate tra le donne
Nel 2017 le unioni tra persone dello stesso sesso sono progredite in maniera considerevole. Quasi 800 coppie dello stesso sesso hanno optato per l’unione domestica registrata, il che rappresenta una progressione dell’8,2% rispetto all’anno precedente. Zurigo, Basilea Città, Ginevra e Vaud sono i Cantoni che ne registrano il maggior numero rispetto alla popolazione. Svitto, Appenzello Esterno, i Grigioni e Uri sono quelli che ne registrano meno.
Il numero di coppie di donne che hanno deciso di unirsi è cresciuto sensibilmente, ovvero 79 coppie in più rispetto al 2016, mentre quello delle coppie di uomini è in calo. La quota di coppie di donne non è mai stata così elevata dal 2007: attualmente sfiora il 40%.
Meno unioni ma anche meno separazioni
I matrimoni celebrati in tutto l’arco dell’anno sono stati 40’600, ovvero una flessione del 2,5% rispetto al 2016. Il calo interessa sia i matrimoni tra cittadini svizzeri che i matrimoni misti e quelli tra persone straniere. Dalla metà degli anni ’90 il numero di matrimoni si attesta a circa 40’000 all’anno, mentre la popolazione continua ad aumentare, facendo così abbassare la nuzialità, ovvero la propensione a sposarsi.
Il numero di matrimoni diminuisce in quasi tutti i Cantoni, eccetto Turgovia, Uri, Argovia, Nidvaldo, Giura, Basilea Città e Obvaldo, dove è in aumento.
Sempre nel 2017 sono state 15’900 le sentenze di divorzio pronunciate, il che equivale a un calo del 6,6% rispetto all’anno precedente. I divorzi tra coniugi svizzeri e quelli tra un coniuge svizzero e uno straniero sono in calo. Per contro sono in aumento tra le coppie di stranieri. Se il comportamento della popolazione osservato nel 2017 dovesse confermarsi in futuro, due matrimoni su cinque potrebbero concludersi con un divorzio.
Questa tendenza al ribasso si osserva anche a livello cantonale. Solo Ginevra, Appenzello Esterno, Nidvaldo, Giura, Appenzello Interno, Svitto e Uri presentano un aumento degli scioglimenti di matrimoni mediante divorzi. Il Giura ne registra il numero più elevato ogni 1000 abitanti e Obvaldo il numero più basso.
Fecondità stabile e aumento dei riconoscimenti di paternità volontari
Il numero di nascite è leggermente sceso, passando da 87’900 nel 2016 a 87’400 nel 2017. È in calo nella maggior parte dei Cantoni. Solo Zurigo, Berna, Ginevra, Giura, Obvaldo, Lucerna, Basilea Campagna, Nidvaldo e Uri registrano un aumento. Tuttavia, nel 2017 l’indicatore sintetico della fecondità resta stabile a 1,5 figli per donna, come pure l’età media della madre alla nascita del primo bambino che è di 30,8 anni.
Pertanto le nascite fuori dal matrimonio continuano ad aumentare, passando da 21’300 nel 2016 a 22’000 nel 2017 e raggiungendo una quota pari al 25,2%. Nel contempo, il numero di riconoscimenti di paternità è passato a 21’400 casi, ovvero il 5,0% in più rispetto all’anno precedente. I riconoscimenti di paternità agli uffici di stato civile aumentano, mentre scendono quelli decisi dai tribunali.
Fonte dati: UST