La salute vien leggendo! di Tatiana Gaudimonte
Questo non è un articolo che vi dirà che non dovete bere caffè. Il caffè è permesso, ripeto: il caffè è permesso! Bene, siete tranquilli, posso continuare?
Mi è venuto in mente di scrivere queste righe a seguito dell’obiezione più frequente dei miei clienti, quando dico loro non solo che devono eliminare lo zucchero dal caffè ma che devono togliere anche il dolcificante, di qualunque natura sia. Occhi spalancati, espressione atterrita e la tipica frase: “Ma dottoressa, io il caffè amaro non riesco proprio a berlo!!”. Tipica reazione di chi passa dall’essere d’accordo su un concetto razionale, fondato e motivato al capire che per applicare quel concetto bisogna cambiare una o più delle proprie abitudini. Scatta una vera e propria reazione di panico. “E adesso?!?”. Adesso tiriamo un bel respiro e ci rilassiamo.
Nessuno vi sta dicendo che dovete passare dai due cucchiaini di zucchero (o di aspartame, o di stevia, o di quant’altro vi venga in mente) a zero alla velocità del suono. Iniziamo intanto a capire o a ripassare perché lo stiamo facendo. Assumere regolarmente zucchero raffinato, soprattutto a digiuno, fa impennare la nostra glicemia, impone un super lavoro al nostro pancreas e causa, alla lunga, sovrappeso o adiposità localizzate ma anche, sempre più spesso, diabete di tipo 2 (!!!). Assumendo dolcificanti di qualunque tipo, daremo un segnale fasullo al nostro cervello che presto reclamerà quelle calorie che gli abbiamo promesso con il sapore dolce e poi non gli abbiamo dato.
E ci verrà una fame da lupi che ci farà mangiare più del necessario, quindi addio allo sperato effetto dimagrante della pastiglietta nel caffè. Passiamo ora al come: a piccoli passi. Da due cucchiaini passeremo, di settimana in settimana, a uno e mezzo, poi uno e così via diminuendo, abituandoci gradualmente al sapore sempre meno simile a quello dello zucchero e sempre più simile a quello del caffè. E se proprio proprio non ci piace?
Direte voi. Beh, a quel punto forse vale la pena di chiedervi se il caffè vi piaccia davvero o se lo bevete solo per abitudine, per convenzione sociale. Insomma, chi vi obbliga? Ci sono tante alternative: tè di ogni genere, spremute, centrifugati…Nessuno vi obbliga nemmeno a togliere il sapore dolce dal caffè, certo; ma qui la scelta sta a voi.
Cosa è più importante: restare tra le quattro mura comode delle nostre abitudini pur conoscendo le loro deleterie conseguenze o fare il primo piccolo passo fuori dalla nostra “area di sicurezza” verso uno stile di vita più sano? Io la domanda ve l’ho fatta. A rispondere tocca a voi.
Enigmatici saluti,
Tatiana Gaudimonte