A Roma arriva Hassan Rohani, presidente iraniano. L’occasione della visita diplomatica è ghiotta per l’Italia perché potrebbe fruttare un affare economico non indifferente di circa 17 miliardi di euro. Allora a che cosa si pensa per le cerimonie di rito? A coprire le nudità delle bellezze classiche esposte ai Musei Capitolini, luogo prescelto per la visita. Così tutte le statue esposte, meraviglie dell’arte nostrana, vengono celate da pannelli bianchi su tutti e quattro i lati al solo, malizioso o ingenuo, scopo di fare cosa gradita all’illustre ospite e come “forma di rispetto alla cultura e sensibilità iraniana”. Per la stessa ragione, durante i banchetti ufficiali, non è stato servito vino poiché in Iran il consumo di alcolici è severamente vietato (ormai una tradizione negli incontri con autorità musulmane).
Tutto ciò ha fatto gridare allo scandalo. Formalità diplomatiche, cortesie di buona ospitalità, gesti per accattivarsi l’ospite, sudditanza per sporco guadagno – chiamate questi gesti come volete – hanno sconvolto tutti gli italiani e non solo. Dall’estero, infatti, non hanno perso occasione per criticare e ironizzare sul comportamento, maldestro a loro parere, dell’Italia. “L’Italia vuole così tanto gli affari con l’Iran che copre le sue statue di nudi” (Foreign Policy), “Roma copre le statue di nudi per evitare al presidente iraniano di arrossire” (The Guardian), “Statue nude mimetizzate per l’arrivo del presidente iraniano a Roma” (Le Figaro), sono alcuni dei titoli lanciati dai grandi giornali internazionali. Per non parlare del Web dove sono comparse foto e immagini a tono derisorio per ironizzare sulla questione. Tutto il mondo ha avuto modo di prendere parola e sputare sentenze, dai vicini tedeschi che accusano il governo Renzi di essere stato troppo zelante in nome di interessi economici (Der Spiegel) fino agli americani che titolano: “Roma copre i suoi gioielli culturali per la visita dell’Iran” (The Times), insomma come se nessuno avesse mai usato formalità a volte inopportune, o perfino ridicole, nelle relazioni internazionali.
Il gesto è stato forse sciocco ma nessuno ci avrebbe fatto caso se la cosa non fosse finita nelle mani di alcuni giornalisti che amano alzare polveroni inutili, che utilizzano qualsiasi argomento pur di mettere alla berlina l’attuale governo e che non perdono occasione per istigare maggiormente all’odio contro i musulmani, responsabili di imporci le loro tradizioni. Alla fine, la copertura delle nudità classiche per soli 30 minuti non nuoce a nessuno, se non proprio a Rohani che si perde un gran bello spettacolo, soprattutto se il gesto può aiutare a portare a termine un affare miliardario. E potete anche parlare di sottomissione, di identità culturale nazionale offesa e addirittura di rinuncia della propria identità, ma non è così. Perché l’Italia è prima di tutto un Paese ospitale ed è con gesti del genere, magari ingenui ed inopportuni come coprire delle statue per eccesso di zelo, che mettiamo in mostra uno dei nostri lati migliori! E magari senza tutto questo inutile chiacchiericcio si sarebbe evitato a Renzi e a Franceschini la farsa del “non siamo stati informati” e della conseguente penalizzazione del capro espiatorio di turno, quello che avrà il merito di beccarsi tutta la colpa per placare inutili polemiche!
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