Sventato in tempo un possibile attentato terroristico che aveva come bersaglio la Confederazione Elvetica
Tre iracheni che si richiamano all’Isis, arrestati in primavera in Svizzera, stavano pianificando un attacco nella Confederazione. Il ministero della giustizia ha confermato l’arresto ma non ha dato dettagli sull’inchiesta. “Nzz am Sonntag” aveva rivelato l’arresto dei tre, avvenuto a marzo e non annunciato dalle autorità. Per il “Tages Anzeiger”, i tre volevano utilizzare esplosivi e gas tossici e cercavano di procurarsi all’estero i materiali per un attacco. La notizia dell’attacco evidentemente ha messo in allarme tutta la Svizzera. Quindi, sono seguiti nell’immediato richieste dai politici di proteggere maggiormente la Svizzera dal terrorismo. Secondo recenti rivelazioni, sarebbe una nuova legge che potrebbe essere la soluzione. Questa legge comprenderebbe libertà d’azione maggiore del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). La legge sul SIC darebbe il permesso al servizio segreto di controllare computer privati e intercettare telefoni per prevenzioni, entrambi strategie finora proibite. Infatti, nel caso dei tre iracheni che hanno pianificato l’attacco alla Svizzera, è stato grazie a dati di servizi d’informazione “amichevoli” che hanno fatto notare al SIC i tre presunti terroristi.
Secondo quanto riporta il giornale “20 minuti” il capo del SIC, Markus Seiler, avrebbe dato allarme già a giugno tramite un’intervista che “Internet è un luogo ideale per radicalizzare le persone. L’estremizzazione tramite, ad esempio organizzazioni terroristiche, ha luogo praticamente a casa”. Seiler sostiene anche che c’è bisogno di questa nuova legge sul SIC. Mentre all’inizio era piuttosto scettica, la commissione della politica di sicurezza ora non ci sarebbero quasi più dubbi. “Ha troppo poca libertà d’azione il SIC”, sostiene la Consigliera nazionale Ida Glanzmann e Andrea Geissbühler, anche lei Consigliera nazionale, rafforza: “Riguardo alla lotta contro i jihadisti, non dobbiamo più mettere i bastoni fra ruote del SIC”.
Reagisce ancora con scetticismo il Consiglere nazionale Daniel Vischer, sostenendo che non bisogna adattare il SIC affrettatamente: “Non si deve approfittare di questa situazione e del clima pauroso”, spiega Vischer dicendo che il SIC avrebbe già abbastanza diritti. L’estensione delle competenze inoltre sarebbe un problema dal punto di vista della privacy.