Dal 2020 in Svizzera non potranno più circolare carri merci rumorosi. Con la revisione dell’ordinanza concernente il risanamento fonico delle ferrovie il Consiglio federale disciplina i dettagli di tale divieto, stabilendo tra l’altro un valore limite di emissione vincolante. Il nuovo diritto regolamenta altresì le disposizioni d’esecuzione relative ai provvedimenti sulla strada ferrata come pure la promozione degli investimenti e la ricerca nel settore pubblico. La revisione dell’ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2016.
Da marzo 2014 è in vigore la revisione della legge federale concernente il risanamento fonico delle ferrovie, con la quale il Parlamento ha stabilito una serie di provvedimenti volti a tutelare in misura ancora maggiore la popolazione dal rumore ferroviario. Il provvedimento principale è l’introduzione di un valore limite di emissione vincolante per i carri merci. A partire dal 2020 in Svizzera sarà pertanto vietato l’esercizio di carri rumorosi con ceppi frenanti in ghisa; in presenza di motivazioni importanti il Consiglio federale potrà ritardare l’entrata in vigore per un massimo di due anni. Secondo l’ordinanza le infrazioni sono punibili con multe fino a 20000 franchi. I veicoli di servizio e i veicoli storici non sono tenuti a rispettare il valore limite di emissione. Al fine di controllare il rumore ferroviario l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) tiene un catasto delle emissioni periodicamente aggiornato.
La revisione dell’ordinanza sancisce altresì i principali criteri per la concessione di aiuti finanziari per l’acquisto e l’esercizio di carri merci particolarmente silenziosi nonché per la ricerca nel settore pubblico nell’ambito del rumore ferroviario e dei provvedimenti sulla strada ferrata. Tali finanziamenti permetteranno di sviluppare ulteriori tecnologie per ridurre le emissioni a livello di veicoli e infrastruttura.
DATEC