“ “Il cibo è il farmaco anti-ansia più abusato in America e l’esercizio è l’antidepressivo più potente ma sottoutilizzato.” (Bill Phillips)
L’Italia è il primo Paese al mondo ad approvare una legge che riconosce l’obesità come una malattia cronica, progressiva e recidivante. Un passo storico, che cambia profondamente il modo in cui la società e il sistema sanitario affrontano una delle sfide di salute pubblica più urgenti del nostro tempo.
Secondo le stime, oltre 6 milioni di italiani convivono con l’obesità, una condizione che non solo ha gravi implicazioni cliniche — aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, cancro e disturbi metabolici — ma è anche accompagnata da stigma sociale, discriminazioni e isolamento.
Cosa prevede la nuova legge
Il testo è composto da sei articoli e rappresenta una cornice normativa ampia e strutturata, che tocca salute, prevenzione, educazione, inclusione e informazione pubblica. Tra i punti chiave:
- Riconoscimento dell’obesità come malattia
L’obesità viene definita formalmente come malattia cronica, progressiva e recidivante, superando l’idea sbagliata che si tratti solo di un problema di volontà o di stile di vita scorretto.
- Accesso alle cure sanitarie
La legge stabilisce che le persone con obesità devono poter accedere alle prestazioni sanitarie incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantendo così un trattamento equo, omogeneo e continuativo su tutto il territorio nazionale.
- Programma nazionale per la prevenzione e la cura
Un piano articolato che prevede:
- la promozione dell’attività fisica e di una corretta alimentazione sin dall’infanzia;
- il sostegno all’allattamento al seno fino almeno ai sei mesi, come raccomandato dall’OMS;
- campagne educative rivolte a famiglie e scuole per incoraggiare scelte alimentari consapevoli;
- iniziative per l’inclusione delle persone con obesità nei contesti scolastici, lavorativi e sportivo-ricreativi;
- la promozione di attività sportive e progetti educativi extracurricolari nelle scuole.
I finanziamenti destinati al programma cresceranno progressivamente, da 700.000 euro nel 2025 a 800.000 euro nel 2026 e 1,2 milioni di euro annui a partire dal 2027
- Formazione del personale sanitario
Per affrontare l’obesità in modo efficace servono professionisti preparati e aggiornati. La legge prevede uno stanziamento annuo di 400.000 euro (dal 2025) per la formazione di: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, studenti universitari e operatori del Servizio Sanitario Nazionale.
- Osservatorio per lo studio dell’obesità
Sarà istituito presso il Ministero della Salute un osservatorio dedicato al monitoraggio della condizione in Italia. Si occuperà di raccogliere dati, diffondere buone pratiche e redigere un rapporto annuale sull’efficacia degli interventi.
- Campagne di informazione pubblica
La legge stanzia 100.000 euro all’anno per campagne di sensibilizzazione, educazione alimentare e promozione dell’attività fisica, realizzate in collaborazione con farmacie, medici di base, pediatri, enti locali e scuole.
Lo stigma: il peso invisibile dell’obesità
Al di là degli aspetti medici, l’obesità è spesso accompagnata da un pesante carico psicologico e sociale. Le persone affette da obesità subiscono pregiudizi, giudizi morali, discriminazioni sul lavoro, a scuola, nelle cure sanitarie e nella vita quotidiana.
Lo stigma non solo danneggia la salute mentale, ma può scoraggiare chi ne è colpito dal cercare aiuto, aggravando la condizione. È fondamentale quindi comprendere che l’obesità non è una colpa, né il risultato di “scelte sbagliate”, ma una condizione complessa che richiede rispetto, ascolto e un approccio multidisciplinare.
Questa legge rappresenta un primo, fondamentale passo per combattere il pregiudizio e favorire una cultura della salute basata sull’inclusione, l’empatia e l’evidenza scientifica.
Una nuova direzione per la salute pubblica
La legge approvata è solo l’inizio. Per tradurre i suoi principi in cambiamenti concreti sarà necessario un impegno continuo da parte delle istituzioni, del mondo sanitario, delle scuole, delle famiglie e della società civile. Ma oggi, per milioni di persone, si accende una nuova speranza: quella di vivere la propria condizione senza vergogna e con la piena dignità che ogni essere umano merita.
Legislativi saluti
dalla vostra consulente nutrizionale
Tatiana Gaudimonte
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