La Svizzera calcistica non passa l’ennesimo esame di maturità. La maledizione degli ottavi di finale si abbatte anche nel Mondiale 2018 sui rossocrociati. Il salto di qualità pronosticato o desiderato non c’è stato. Contro la Svezia, non certo una potenza del calcio mondiale, la nazionale svizzera gioca una pessima gara e agli svedesi basta il minimo sforzo per il massimo risultato. Un tiro di Emil Forsberg, lasciato troppo libero dalla difesa svizzera, è deviato da Akanji che spinge nell’angolo alto la palla, e spegne i sogni elvetici. Dopo il 2006 e il 2014 la Svizzera spreca la storica possibilità. Se nei precedenti tornei è stata sfortunata, in Russia esce con merito. Deve fare mea culpa la Svizzera per non avere concretizzato la superiorità tecnica e di gioco sulla Svezia, alla quale è bastato difendersi con organizzazione e grazie a una mentalità votata al sacrificio è stata brava a gestire il vantaggio fino alla fine. Diversamente alle altre partite del girone, la Svizzera è andata a sbattere contro il muro dei giganti svedesi, spesso legnosi, e non è riuscita a rimontare lo svantaggio come nelle precedenti gare. È tornato al pettine il nodo delle difficoltà che la Svizzera ha nella manovra d’attacco. Troppo prevedibile con uno sterile possesso palla e quando dalle fasce arrivavano i cross di Shaqiri o Rodriguez, non trovano nessuno a finalizzare, per l’assenza di un vero centravanti. In definitiva le occasioni migliori le ha avute la Svezia con salvataggio di Akanji e una grande parata di Sommer su Berg. In più alla Svizzera è mancato il ritmo e la creatività per trovare varchi nello spazio stretto, dove gli svedesi si chiudevano a riccio con un’organizzazione perfetta ed erano abili a ripartire. La nazionale di Petkovic ha peccato anche sull’aspetto della personalità e sulla convinzione di credere nei proprio mezzi. I giocatori creativi e di maggiore qualità, Xhaka e Shaqiri, hanno mancato ancora l’appuntamento decisivo di prendere la squadra in mano e trascinarla verso l’obiettivo atteso da decenni. Entrambi sono apparsi lenti sia nel pensiero sia fisicamente. La reazione svizzera è stata solo in apparenza, perché neanche l’ingresso in campo di due uomini offensivi come Embolo e Saferovic hanno cambiato volto alla partita, controllata in ogni zona del campo dalla Svezia.
Il più deluso sarà Vladimir Petkovic che era riuscito a infondere spirito di gruppo e qualche sprazzo di mentalità vincente abbinati a un’idea di calcio alla ricerca costante del gol. I suoi giocatori lo hanno “tradito” nel momento più inopportuno del Mondiale e ora ritorna a casa con alcune incertezze che faranno riflettere se sarà giusto rispettare i due anni di contratto come c.t della nazionale Svizzera. Ritornano anche i dubbi se la nazionale svizzera sia all’altezza di giocare un calcio offensivo e aperto a giocarsela con qualsiasi avversario, il calcio predicato da Petkovic. Contro la Svezia, limitata tecnicamente, si è avuta la sensazione che la Svizzera sia troppo fragile mentalmente, ma anche a livello di gioco. Si irrigidisce e diventa vittima delle proprie esigenze cedendo contro avversari deboli, ma più solidi tatticamente come la Svezia che ha fatto il suo gioco arcaico, sfruttando le debolezze della Svizzera. Emblematica l’azione del gol della vittoria. In futuro questa generazione, alla quale va dato ancora una chance, per raggiungere l’agognato quarto di finale a un grande torneo, dovrà lavorare sodo sulla forza mentale, essenziale per vincere, che in Russia è venuta molto spesso a mancare ed è stata fatale contro la Svezia.
Svezia-Svizzera 1-0 (0-0)
Svezia: Olsen, Augustinsson, Granqvist, Lustig (37′ st Krafth), Lindelöf, Forsberg (37′ st Olsson), Svensson, Ekdal, Claesson, Berg (45′ st Thelin), Toivonen, All.: Olof Andersson.
Svizzera: Sommer, Akanji, Lang, Djourou, Rodríguez, Zuber (28′ st Embolo), Behrami, Dzemaili (28′ st Seferovic), Xhaka, Shaqiri, Drmic, All.:Petkovic
Arbitro: Skomina (Slo)
Reti: 21′ st Forsberg
Angoli: 11-3 per la Svizzera
Ammoniti: Lustig, Behrami e Xhaka per gioco falloso Espulsi: Lang per fallo da ultimo uomo
G.S.