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24 November 2024
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Presentazione de “L’ora della mezzanotte” di Gerardo Passannante

“Racconti coraggiosi”, testi “densi di pensiero”, “un libro da santificare”: Roberto Pazzi è entrato subito nel vivo del discorso durante la presentazione dell’ultima opera letteraria “L’ora della mezzanotte” di Gerardo Passannante, tenutasi presso l’Università di Zurigo lo scorso 17 ottobre. Organizzata da Romanisches Seminar UZH e dall’Istituto Italiano di Cultura di Zurigo, di cui la direttrice Licia Coffani ha fatto gli onori di casa dando il benvenuto al pubblico in sala e introducendo la serata animata dagli scrittori Gerardo Passannante e Roberto Pazzi. L’incontro, che già per la presenza di due personalità letterarie di tale temperamento si prospettava interessante, per la varietà e l’intensità delle tematiche trattate ha appagato pienamente le aspettative degli appassionati di letteratura e di filosofia. Il pensiero dell’autore, infatti, è fortemente intriso della personale formazione filosofica, uno squisito requisito che rende le pagine de “L’ora della mezzanotte” ancora più appassionanti anche se non facilmente accessibili a tutti.

I racconti di Gerardo Passannante, infatti, sono rivolti soprattutto a chi è più incline alla pura riflessione e al piacere del ragionamento filosofico più sottile. “Dietro ai 15 racconti – spiega Pazzi – c’è la frequentazione di filosofi. Sono racconti coraggiosi e la cosa che affascina e che li rende anche impegnativi è l’altezza dello stile della scrittura… la formazione filosofica dell’autore si avverte nello scritto”. Nel corso del suo intervento l’autore ha letto dei passaggi de “L’ora della mezzanotte”, ed è proprio negli interrogativi che ha posto ai lettori che si trova la chiave per accostarsi al testo: “Quanti luoghi comuni abbiamo ereditato dal passato in maniera acritica? Di quanti personaggi della storia o del mito conosciamo solo il profilo che la tradizione ha passato in un identikit convenzionale?”. È da domande come queste che inizia l’invito dell’autore alla riflessione, a guardare alle cose da prospettive diverse per indagare su ciò che spesso si dà per certo.

“L’ora della mezzanotte” è dunque un incoraggiamento a “leggere con occhi nuovi quello che abbiamo sempre saputo, riprendendo appunto questi personaggi come Caino e Abele, o anche Giuda, ribaltando la storia di Adamo ed Eva…”, dice lo scrittore. Un libro che sicuramente rivela tutt’altro rispetto a quello a cui siamo abituati e magari anche a quello che ci aspettiamo. “Un libro da santificare…un atto di coraggio, se il lettore è colui che vuole pensare mentre legge”, conclude Pazzi.

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