Sull’arco di otto anni il governo vuole stanziare 100 milioni di franchi per sostenere i genitori a conciliare famiglia e lavoro
La custodia extrafamigliare dei figli è soprattutto cara, così cara da indurre i genitori a non lavorare di più perché non conviene. La Confederazione desidera migliorare la situazione nella custodia dei figli e ha deciso di agire per sostenere i cantoni nell’istituzione di strutture parascolastiche d’accoglienza. Non saranno invece proposte altre forme di sostegno a livello fiscale, di riduzione del carico di lavoro o di assegni famigliari. L’intervento del governo in materia di politica familiare si concentra sulle possibilità di attuazioni politiche e incoraggia l’istituzione di strutture volte ad aumentare i posti di custodia ai bambini: asili nido e doposcuola. Per il ministro della sanità Alani Berset non si tratta solo “di aumentare il numero dei posti, bensì un ulteriore impegno a eliminare le lacune di qualità delle strutture”. L’obiettivo è di sostenere i cantoni in progetti per migliorare l’offerta ai bisogni effettivi dei genitori che lavorano, ad esempio facendo corrispondere meglio gli orari di apertura con gli orari di lavoro dei genitori o offrire posti durante le vacanze.
Il finanziamento prevede un credito di impegno massimo di 100 milioni di franchi su un periodo di otto anni. Per gli obiettivi prefissi non sembra una cifra enorme, ma al governo, che in quest’ambito ha solo un ruolo sussidiario, sono convinti che moltiplicherà gli sforzi. Il ministro delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha calcolato che “se i cantoni aumentassero le loro attività del 10% si raggiungerebbero costi di 90 milioni di franchi.” Una parte del credito sarebbe destinata a promuovere un abbassamento delle tariffe dei posti di custodia, che in alcuni cantoni sono troppo alte.
In generale è competenza dei cantoni e dei comuni offrire adeguate strutture e spetta lori proporre le misure per i bisogni dei genitori, ma il Governo desidera con i suoi incentivi incitarli ad avviare dei programmi di sostegno. Negli ultimi 12 anni sono stati creati 48.000 nuovi posti di custodia, ma nonostante il successo, restano appunto i due punti importanti da affrontare: l’elevato costo e l’offerta che non risponde ai bisogni specifici dei genitori che lavorano. Secondo Berset, famiglie del ceto medio si vedono confrontate con la realtà “di dovere in pratica investire uno dei due redditi nella custodia extrafamiliare”.
Dal parlamento arrivano le prime critiche al progetto. La sinistra è delusa dalla decisione di rinunciare ad agevolazioni fiscali per le famiglie con figli, mentre la destra critica sostanzialmente l’impegno dello stato in questioni di custodia dei figli. La decisione del governo è il risultato di un’analisi sulla politica famigliare in risposta al consigliere nazionale Manuel Tornare, socialista ginevrino, che dopo la bocciatura dell’articolo costituzionale nel 2013, aveva inoltrato un postulato in tal senso. Su questa prospettiva il Dipartimento federale dell’interno (DFI) è stato incaricato di elaborare la relativa base legale, limitata nel tempo, entro settembre 2015 da porre in consultazione.