Il Ministero degli Interni ha diffuso una circolare per chiedere più sostegno alle regioni. Oim: “15mila messi in salvo dall’inizio dell’anno”
Sono orribili gli scenari a cui stiamo assistendo: 41 morti nel naufragio vicino Trapani, oltre 700 morti dopo ribaltamento di un barcone e tre morti al largo dell’isola greca di Rodi
Dall’inizio dell’anno, stando ai dati forniti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), sono 15.000 gli immigrati messi in salvo. Per il Direttore generale dell’Oim William Swing, “il lavoro delle forze marittime italiane nel salvataggio in mare migliaia di immigrati in cerca di sicurezza in Europa è eroico. L’Oim – ha aggiunto citato in una nota – elogia l’opera svolta dalla Guardia costiera italiana, con il supporto della Marina militare italiana e di molte navi commerciali”. Per Swing è “chiaro che i flussi migratori dalla Libia continueranno. Riteniamo pertanto che le operazioni di salvataggio in mare debbano essere sostenute attraverso un approccio più efficace e concertato dell’Unione europea. Al tempo stesso, come abbiamo detto in passato, dobbiamo fare di più per identificare questi contrabbandieri senza scrupoli e perseguirli. Dobbiamo reprimere queste reti criminali”, ha aggiunto.
Criticando ancora una volta l’Unione europea, il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan ha commentato: “Andremo a Pozzallo in Sicilia, il primo maggio, per denunciare ancora una volta il dramma di centinaia di migliaia di persone che muoiono nel Mediterraneo nell’indifferenza della comunità internazionale – aggiunge – nulla è cambiato dal tragico naufragio di Lampedusa di due anni fa, seguito da altri tentativi di sbarchi che quotidianamente vedono l’Italia praticamente sola a gestire l’emergenza in mare aperto, oltre a dare accoglienza a migliaia e migliaia di donne, uomini e bambini nel silenzio assordante delle istituzioni internazionali e in primis dell’Europa, che al di là della solidarietà di facciata non intraprende nessuna iniziativa concreta che possa realmente cambiare il corso di questi tragici eventi”.
E le regioni?
Che però l’Italia, o meglio, il sud d’Italia non sia lasciato solo soltanto dalle altre nazioni, ma anche dalle regioni del resto del paese, lo accenna il Ministero degli Interni che la scorsa settimana ha diffuso una circolare per chiedere più sostegno alle regioni.
Esiste una mal-distribuzione tra le regioni, mentre la più grande responsabilità la portano la Sicilia, il Lazio e la Calabria, le regioni del nord più benestanti, come la Lombardia, il Piemonte o il Veneto in confronto al sud accolgono meno migranti. Alla Valle d’Aosta ad esempio era stato chiesto di accogliere 50 migranti: “Comunico l’assoluta impossibilità, sentiti anche i sindaci dei Comuni della Regione, ad accogliere ulteriori profughi oltre ai 62 posti già garantiti da questa Regione. Si ribadisce pertanto che eventuali trasferimenti potranno essere disposti nei limiti della disponibilità già comunicata pari a un posto”.
Con queste parole il funzionario della presidenza della Valle d’Aosta risponde alla circolare e comunica che la regione potrà contribuire ospitando un solo profugo, uno. Nella circolare il Ministero avrebbe istruito le regioni a confiscare anche alberghi e scuole per un’accoglienza dei migranti in caso di emergenza. Secondo il Corriere della Sera inoltre ci sarebbe il progetto di trasformare caserme in centri d’accoglienza. Ma Roma preferirebbe che le regioni accogliessero più migranti. È seguita immediatamente la risposta sulla circolare dal segretario della Lega Matteo Salvini che parlando con i giornalisti ha detto: “È un impegno che ci prendiamo: la Lega occuperà fisicamente le strutture che verranno messe a disposizione dei presunti profughi: alberghi, ostelli, scuole e caserme”.