Non solo in Svizzera, ma anche in altri paesi, le votazioni della scorsa domenica, soprattutto la grande affluenza alle urne, 62%, e il “No” all’iniziativa per l’attuazione (approfondimento sulle votazioni a pagg. 8-9) hanno suscitato attenzione, commenti e riflessioni. Mentre i giornali italiani non hanno voluto dedicare spazio ai risultati svizzeri, il giornale tedesco “Die Welt” scrive che la grande campagna degli avversari ha contribuito alla respinta dell’iniziativa, inoltre il partito con il maggior numero di votanti si sarebbe sbagliata nel valutarsi. Che dagli svizzeri “si può imparare” e che il fallimento dell’iniziativa “xenofoba” dimostra che ne vale la pena argomentare ne è convinta la “Süddeutsche Zeitung”. Il giornale francese “Libération”, come anche il quotidiano spagnolo “El Paìs” scrivono della grande ricaduta dell’UDC che in passato con le iniziative riguardante l’argomento dell’immigrazione avrebbe sempre potuto convincere.
In Svizzera è interessante il parere del Consiglio federale, Simonetta Sommaruga, che dal lancio dell’iniziativa ha sempre combattuto contro l’approvazione, è sollevata dai risultati, dichiarando davanti ai media che il risultato è la riuscita di una campagna straordinaria, i giovani sarebbero stati politicizzati e tanti che solitamente non votano si sarebbero recati alle urne. “Abbiamo visto un impegno impressionante e nuovo in questa forma da parte della società civile”, ha dichiarato, però il Consiglio federale avrebbe anche constatato una scissione tra città e campagna, tra le parti del paese, tra chi vuole isolarsi e chi è per un’apertura: “per rimpicciolire queste fosse c’è bisogno di dialogo”.
Anche da parte dell’UDC certamente le voci a riguardo del fallimento dell’iniziativa non sono mancate, il presidente dell’UDC, Toni Brunner, in un’intervista rilasciata a 20 Minuten ha dichiarato che “Iniziative popolari generalmente sono difficili da vincere. E se si viene combattuti in modo massiccio come noi – da tutti gli altri partiti, i media, l’amministrazione e giudici – il risultato non è affatto una sorpresa. Siamo stati vero e proprio ‘infangati’”.
Anche se l’iniziativa per l’attuazione è stata respinta, entrerà in vigore la legge delle espulsioni (approfondimento a pag. 11), così Brunner ha dichiarato di controllare bene i giudici: “prenderemo gli avversari per la parola, la legge per le espulsioni ora dovrà essere attuata concretamente, così ci è stato promesso. Minimo 4’000 espulsioni all’anno, dicevano. Faremo una lista e sbarreremo”.
Una cosa è chiara, in tutta la campagna dell’UDC, il partito ha sempre ribadito che il parere del popolo svizzero è la forza maggiore della democrazia nel nostro paese, e così è stato.