Studi scientifici recenti hanno mostrato l’efficacia dell’acido acetilsalicilico per la prevenzione di infarti, ictus e anche di tumori al colon
Hai la febbre? Prendi un’aspirina e ti passerà; hai l’influenza? Prendi un’aspirina e guarirai; hai mal di testa? Prendi un’aspirina e starai bene. L’aspirina, ormai, è come il prezzemolo, si usa per tutte le malattie, o quasi. Nel mondo ogni anno se ne consumano 40 mila tonnellate. Eppure, questa pillola che si acquista senza ricetta, che alcuni assumono come se fosse una tazzina di caffè, è stata una scoperta che si è rivelata essere molto più importante rispetto alle aspettative. Sì, perché l’aspirina, acido acetilsalicidico, non cura solo raffreddori e influenza, ma previene anche infarti e ictus e, secondo ricerche recenti, anche tumori, come quello al colon e ai polmoni. In realtà, che l’aspirina fosse un toccasana per la salute, lo si sapeva già da anni, ma adesso questi studi recenti e approfonditi hanno messo in luce anche la sua efficacia nella prevenzione dei tumori. Non che assumendo un’aspirina al giorno, i tumori se ne vanno. Questo no, e nessuno oserebbe affermarlo. Però, l’aspirina aiuta, come più di una ricerca scientifica ha dimostrato. Alcuni ricercatori della Newcastle University hanno pubblicato i risultati di una loro ricerca sulla rivista scientifica Lancet. Hanno studiato 861 persone in 16 Paesi diversi. Tutte queste persone erano portatrici di Sindrome di Lynch, la forma ereditaria del tumore al colon-rettale, e hanno assunto, tra il 1999 e il 2005, due compresse di aspirina da trecento milligrammi al giorno o un placebo, cioè una pillola che contiene solo semplice amido e nessun principio attivo. I risultati sono stati pubblicati nel 2010 e sono i seguenti: sono stati rilevati 19 nuovi casi di tumore del colon-retto in coloro che avevano preso l’aspirina e 34 nel gruppo che avevano assunto un farmaco-placebo. Non solo. In coloro che avevano assunto l’aspirina per più di due anni – il 60% del totale – gli effetti sono stati ancora più evidenti: 10 casi di cancro nel gruppo con aspirina e 23 in quelli che hanno preso un placebo. Ciò vuol dire che la riduzione del rischio di un tumore al colon-retto si situa sopra il 60%. Ecco quello che ha dichiarato il professor Sir John Burn: “I dati emersi sono pressoché impressionanti perché in effetti l’aspirina riduce il rischio del cancro”. Questi risultati non sono isolati, ma sono sostenuti da conclusioni di altre ricerche fatte altrove. Infatti, il dottor Alberto Bardelli, oncologo dell’Istituto di ricerca sul cancro di Candiolo, ha affermato che “il beneficio dell’aspirina sul cancro del colon-retto era già noto”, e anche Peter Rothwell e John Radcliffe, due ricercatori dell’Hospital di Oxford, sono arrivati alle medesime conclusioni: l’aspirina può ridurre di un quarto la probabilità di sviluppare un tumore al colon e di oltre un terzo la sua gravità. Il loro studio aveva coinvolto più di 14 mila persone, tenute sotto osservazione per quasi vent’anni. Ecco i risultati: chi aveva assunto l’aspirina da 75 milligrammi per almeno sei anni aveva visto ridurre del 24% il rischio di ammalarsi e del 35% di morire a causa del tumore. In poche parole l’aspirina fa ammalare di meno e coloro che si ammalano comunque hanno più possibilità di guarire. L’aspirina, poi, è molto nota per essere un farmaco efficace per la prevenzione dell’infarto e dell’ictus, in quanto rende più liquido il sangue che quindi è meno soggetto a coagularsi e a ostruire le arterie. Ed ora un avvertimento. L’aspirina è un toccasana, ma non vuol dire che si possa assumere a piacimento. Essa, infatti, ha delle controindicazioni molto importanti. La molecola di acetilsalicilico può “bucare” le pareti dello stomaco, provocando sanguinamenti gastrointestinali e ulcere che, specie nelle persone molto anziane, possono essere fatali. Dunque, attenzione: l’aspirina va assunta solo dietro prescrizione del medico, che, in caso di assunzione prolungata, può prescrive anche un’altra pillola di protezione. redazione@ lapagina.ch