Le avvincenti storie che raccontano il popolo della notte
Sono tornati i protagonisti della notte raccontati dal giornalista Salvo Sottile nella seconda edizione del programma ‘Prima dell’alba’: l’esordio, il cinque settembre scorso in prima serata su Rai Tre, ha fatto registrare un buon successo di pubblico e fa ben sperare gli autori e lo stesso conduttore, confermato anche alla guida di ‘Mi manda Raitre’.
I temi trattati hanno spaziato dai vacanzieri alle storie di caporalato, dalle buche della città eterna alla tragedia del crollo del ponte Morandi che ha segnato questa fine estate: ‘storie curiose che parlano di lavoro, di trasgressione, di divertimento o di solitudine’, come le ha definite lo stesso conduttore nella presentazione della nuova edizione del programma che racconta le storie avvincenti e disperate del popolo della notte, di chi lavora per scelta o per necessità, di chi trasgredisce, di chi delinque o di chi comincia a vivere quando gli altri vanno a dormire, insomma tutte situazioni e persone invisibili di giorno.
Dopo l’esordio in prime time, la collocazione abituale torna alla seconda serata del lunedì per continuare a svelare la realtà nascosta o dimenticata di un Paese che nel bene e nel male non smette mai di stupire. Il programma, format originale prodotto da Stand by Me, è nato da un’idea del direttore di Raitre Stefano Coletta con la precisa intenzione di raccontare la realtà in tutte le sue manifestazioni, incluse quelle notturne, per assicurare un’informazione il più possibile esaustiva e completa al pubblico Rai.
“Abbiamo nel corso delle settimane girato nelle ore notturne durante la bella stagione, quando si accende la movida, quella in cui ci si scatena fino all’alba. Le città si riempiono di turisti e di folla, i locali si animano, concerti e arene richiamano artisti e pubblico. I paesi mettono in scena rappresentazioni, sagre, feste di piazza, processioni e fuochi d’artificio. Intanto fiorisce l’indotto dei lavoratori stagionali, tra camerieri, barman, dj e albergatori che vivono grazie al turismo estivo.
Tra le località visitate Porto Cervo in Sardegna e Rimini, capoluogo della movida romagnola”, ha dichiarato il conduttore. Non solo movida estiva tra i temi trattati, ma anche criminalità, storie difficili e grandi tragedie: un esempio su tutti la storia raccontata dalle campagne di Vittoria, in Sicilia, dove tra caporalato, violenza sessuale e riduzione in schiavitù l’inchiesta di ‘Prima dell’alba’ svela un osceno traffico di esseri umani ignorato ai più.
Il giornalista siciliano, del resto, ha fatto delle inchieste, e del suo particolare modo di condurle e di presentarle o raccontarle, il centro della sua carriera: figlio d’arte (suo padre fu capocronista del quotidiano palermitano Giornale di Sicilia), dopo alcune esperienze regionali, è approdato all’allora Fininvest con la mansione di ‘informatore’ dalla Sicilia, iniziando contemporaneamente importanti collaborazioni con settimanali come ‘Epoca’ e ‘Panorama’ e con il quotidiano romano ‘Il Tempo’.
Nel 1992 approda al Tg5 diretto da Enrico Mentana, divenendo via via una voce sempre più autorevole del giornalismo italiano e curando i maggiori eventi, dalle stragi di mafia all’attentato alle Torri Gemelle. Lascia Mediaset nel 2003 per approdare a Sky Italia, dove oltre alla conduzione del tg inizierà la sua esperienza al timone di altri due programmi, ‘Doppio espresso’, contenitore mattutino in onda dalle 6 alle 10 e ‘La scatola nera’, settimanale di approfondimento.
Dopo un’altra parentesi a Mediaset dal 2005 al 2009, passa a Videonews, la testata che produce programmi di informazione e il 7 marzo del 2010 debutta alla conduzione di ‘Quarto grado’, programma sui gialli e i casi irrisolti che fa registrare ottimi dati d’ascolto.
La rottura con Mediaset è datata 2013, per contrasti con la direzione: passa dunque prima a La 7 e poi alla Rai dove ha condotto ‘Domenica In’ e dove tutt’ora conduce ‘Mi manda Raitre’ e ‘Prima dell’alba’.
foto: Ansa