La Juventus il Napoli non tiene il passo, Roma, Chievo, Lazio e Milan in zona Champions, vola il Torino, sale il Cagliari, Crotone ancora senza vittoria
Una Juventus a doppio viso, prima stenta e soffre, poi in 5 minuti strapazza l’Empoli con la coppia argentina Higuain- Dybala. Pratica risolta e sosta per la Nazionale serena, come aveva chiesto Allegri. Anzi sarà serenissima, dopo la prima sconfitta del Napoli a Bergamo, che permette la prima fuga ai campioni d’Italia con + 4 in classifica. Alla convincente prestazione di Zagabria segue una gara complicata, grazie a un Empoli ordinato e diligente per più di un’ora. La prima rete di Dybala in campionato spiana la strada e la doppietta di Higuan chiude la partita. La Juventus si è dunque confermata squadra cinica, concreta, capace di vincere anche quando gioca male e ha fatto vedere miglioramenti anche sul piano del gioco. Allegri sta formando la Juventus targata Higuain-Dybala.
Aveva dato l’impressione di essere la squadra con il miglior gioco in campionato e di essere maturata anche sul piano della personalità. E invece il Napoli ricade nella fragilità psicologica di non sapere tenere il ritmo scudetto. A Bergamo arriva la prima sconfitta, ma è una partita buttata via contro l’Atalanta, che ha già perso quattro volte in sette partite. Il Napoli gioca una buona gara, ma non trova il gol. Merito anche dell’Atalanta che capitalizza il vantaggio (fortunato) con una prestazione determinata, ordinata in difesa e con ripartenze pericolose. I bergamaschi sono apparsi anche più freschi fisicamente del Napoli, che ha risentito delle molte energie spese contro il Benfica. Sarri ha cambiato solo tre titolari rispetto al Benfica e la squadra non è riuscita a ritrovare la freddezza sotto porta. È emblematica la sostituzione di un evanescente Callejon, fin qui determinate nel gioco del Napoli. Allora perché non fare ricorso a una larga rotazione, quando la rosa lo permetterebbe a Sarri? Perdere punti con avversarie inferiori ridimensiona il Napoli nella corsa al titolo. La vittoria meritata ridà all’Atalanta serenità e qualche punto perso nelle altre partite.
La Roma vince la sfida contro l’Inter per avvicinarsi alla vetta. I giallorossi salgono al terzo posto e si risollevano dalla sconfitta contro il Torino, per l’Inter un’altra delusione, che la stacca dalla vetta ora a -7. Gara dalle grandi emozioni a ripetizione e dalle tantissime occasioni, create da manovre avvolgenti, ma permesse anche dalle due difese abbastanza disattente e vulnerabili. Per Spalletti resta il compito più arduo di perfezionare la difesa, che sulle fasce ha concesso molto all’Inter. Le risposte positive arrivano dagli attaccanti. In particolare Dzeko ha giocato da vero centravanti, bravo a finalizzare e a dialogare con i compagni di reparto. Salah è imprendibile quando ha spazi, deve solo migliorare nelle conclusioni. Ai punti la Roma ha meritato la vittoria, ora deve trovare continuità e fare risultati anche lontano dall’Olimpico. L’Inter non è dispiaciuta e ha tenuto testa all’avversario. Brava nella proposizione del gioco offensivo, con Banega eccellente nel ruolo di regista. A deludere è la difesa – a parte Handanovic, superlativo in alcuni interventi – instabile e confusa nell’atteggiamento e imprecisa nei duelli uno contro uno. Frank De Boer forse dovrà rivederla nei giocatori che la compongono e trovare l’equilibrio tra i reparti.
Le sfide tra Milan e Sassuolo hanno regalato sempre molte emozioni. L’ultima ha dell’incredibile. I rossoneri sotto 1-3 a metà ripresa e a un passo dall’ennesima disfatta contro la bestia nera Sassuolo, risorge ed è capace di ribaltare il risultato e imporsi 4-3. Montella, espulso, può sorridere vedendo il suo Milan a 13 punti, terzo e in piena zona Champions League e chissà se i rossoneri potranno tornare protagonisti. Un indizio è il carattere mostrato dai giocatori milanisti, che hanno sopperito alle carenze del gioco e di una difesa tornata inaffidabile senza Romagnoli dopo tre gare senza subire gol. Un altro indizio è che Montella può avere fiducia nei giovani: Niang entrato a inizio ripresa ha fatto la differenza, Locatelli, 18 anni, ha sfoderato personalità e un grandissimo gol per il 3-3, Donnarumma si è confermato una sicurezza tra i pali. Il Mi
lan non è perfetto, ma almeno ha dimostrato carattere, che renderà più facile il lavoro di Montella, che dovrebbe continuare a puntare sui giovani. Il Sassuolo invece ha un basso rendimento fuori casa. Di Francesco ha dovuto inventare per le tante assenze e la sua squadra ha fatto vedere di sapere esprimere sempre il suo gioco. Il tecnico ha recriminato per alcune decisioni arbitrali, a ragione, ma deve preoccuparsi anche delle difficoltà della sua squadra di gestire le partite.
Come il Sassuolo, anche il Torino di Mihajlovic emoziona. Dopo quella sulla Roma, i granata ottengono un’altra vittoria di prestigio battendo in casa la Fiorentina. Il tecnico serbo ha già trasmesso la sua idea di gioco ai giocatori: spirito di sacrificio, aggressività e compattezza. L’attacco ha grandi qualità e concretizza al meglio il gioco della squadra improntato su un ottima organizzazione. Iago Falque e Benassi sono gli autori delle due reti che hanno deciso l’incontro, mentre Belotti non ha inciso, ma ha dato un grande contribuito in fase difensiva. A questi livelli il Torino è da Europa. La Fiorentina invece non gira quando i suoi giocatori faro non sono in giornata e la manovra ne risente. La reazione è stata tardiva, ma il Torino con carattere si è difeso con ordine difendendo il vantaggio. Appaiate al Milan al terzo posto ci sono anche la Lazio e il Chievo. I laziali restano in corsa per l’Europa grazie a un’autorevole vittoria sul campo dell’Udinese. Inzaghi cambia ancora atteggiamento tattico, in assenza di Bastos e Radu, senza che la squadra ne risenta. La risposta positiva arriva soprattutto dall’attacco con Immobile, due gol, Keita, gol e grande prova e Felipe Anderson, bravo nell’intesa con i compagni nel tridente. I movimenti e le ripartenze della Lazio mettono in difficoltà l’Udinese, lenta nella fase difensiva e impacciata sulle veloci manovre laziali. L’ennesima prestazione deludente dell’Udinese è costata l’esonero al tecnico Iachini. Vola alto invece il Chievo dopo la vittoria esterna sul Pescara. I veneti si ritrovano loro malgrado al terzo posto. Contro il Pescara, il Chievo interpreta meglio un gara molto tattica. Quando la gara si stava avviando verso il pareggio, il Chievo è stato freddo e cinico con Meggiorini e Inglese nello sfruttare gli errori di un Pescara stanco. Dove arriveranno i veneti è ancora presto a dirlo, mentre il Pescara ha dimostrato poca esperienza e capacità di gestione della partita. A Bologna vince il Genoa. È stata una gara vivace ed equilibrata, decisa da un gol di Simeone, figlio dell’allenatore dell’Atletico Madrid. I genoani sono una bella realtà di inizio campionato e con una gara da recuperare, potrebbero salire a 14 punti, che varrebbero il secondo posto. Molto nervosa la squadra di Donadoni, tradita dai giocatori di esperienza: espulso Gastaldello che ha condizionato la gara del Bologna. In zona retrocessione pareggiano Sampdoria e Palermo. I siciliani erano in vantaggio fino al 96’ quando Bruno Fernandes ha evitato con un gran gol la quinta sconfitta consecutiva alla Sampdoria. Il pari è giusto tra due squadre che si annullano a vicenda. Tra le due neopromosse vittoria meritata del Cagliari sul Crotone. Tutti i 10 punti i sardi li hanno conquistati in casa, mentre il Crotone stenta a prendere confidenza con la Serie A.
G.S.
foto: Ansa