La crisi migratoria al centro dell’intervento di Gentiloni a Bruxelles
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è stato a Bruxelles per il suo primo vertice dei capi di Stato e di governo europei dove “tutti i colleghi mi hanno chiesto di salutare Matteo Renzi” e “mi hanno accolto calorosamente, incuriositi e favorevolmente colpiti dalla rapidità con cui la crisi si è risolta”.
Dopo le formalità di rito, Gentiloni si è subito interessato alla questione che più preme in questo momento, la crisi migratoria, denunciando i “grandissimi ritardi” con cui l’Europa agisce. “È la prima volta che ho l’onore di rappresentare l’Italia nel Consiglio Europeo. Oggi la principale questione che affronteremo tra tante sarà l’immigrazione: sapete che da questo punto di vista l’Italia è molto esigente, perché non siamo ancora soddisfatti della discussione sul regolamento di Dublino che fissa le regole dell’accoglienza dei rifugiati. Abbiamo lanciato un programma per fronteggiare insieme i fenomeni migratori dall’Africa, l’abbiamo lanciato a gennaio ci aspettiamo risultati concreti”, ha detto Gentiloni. Che l’interesse dell’ex ministro degli Esteri si focalizzasse sulla questione migratoria, era già chiaro durante il discorso alla Camera per la fiducia: “nel Consiglio europeo sarà centrale il tema migrazione. Deve essere molto chiaro che la posizione italiana non è una posizione che vuol far dispetto a qualcuno. Non siamo guastafeste di nessuno, ma non possiamo nemmeno essere il Paese che da solo si fa carico dei flussi migratori senza la necessaria solidarietà”.
E per fortuna si trova il pieno appoggio da Bruxelles dove il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker si esprime dicendo di comprendere i “problemi molto gravosi nel Mediterraneo e non possiamo disconoscere la situazione in Italia. Ribadisco: non possiamo lasciar sola l’Italia nell’ambito della crisi migratoria”. E assicura: “I fondi che l’Italia mette a disposizione per mitigare la crisi migratoria non possono rientrare nel campo d’applicazione del patto di Stabilità. Quanto l’Italia fa per migranti, e l’Italia fa molto, non deve portare a conseguenze negative in termini di bilanci per il Paese”.
Già prima, martedì scorso, nella lettera di congratulazioni a Gentiloni, a proposito dei problemi sorti con gli episodi sismici che hanno scosso la Penisola, la Commissione europea aveva espresso l’appoggio all’Italia sostenendo che “continuerà ad essere al fianco dell’Italia per sostenere il percorso di riforme e assicurare una rapida e completa ricostruzione delle aree colpite dal terremoto nei mesi scorsi”.
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foto: governo.it