Il nostro organismo ha incredibili capacità di reagire ed adattarsi alla situazione in cui si trova: in condizioni ideali mostrerà livelli di efficienza massimi, mentre in condizioni di carestia farà di tutto per sopperire alle carenze e preservare la propria sopravvivenza. Mi capita spesso di restare attonita vedendo il modo semplicistico in cui viene considerata e trattata una macchina così finemente regolata qual è il corpo umano.
Un esempio è dato da coloro che, magari seguendo in buona fede i consigli di un allenatore con scarsa conoscenza della biochimica, impostano il loro pranzo mangiando solo carne e verdure e consumando snack a base di proteine in polvere.
Ci si aspetta, seguendo questo tipo di alimentazione, di aumentare la propria massa muscolare, secondo l’equazione “proteine mangiate = proteine usate per costruire muscolo”.
Peccato che le cose non stiamo proprio così.
Le proteine che introduciamo con il cibo vengono smontate nei loro componenti essenziali, gli aminoacidi, i quali vengono sì usati per fare proteine strutturali (muscoli, collagene…) o funzionali (enzimi, anticorpi, canali di trasporto…), ma SOLO in condizioni ideali, ossia se con il pasto abbiamo assunto anche una giusta dose di carboidrati, essenziali per fornire energia alle nostre “macchine metaboliche” e soprattutto al nostro cervello.
Se invece i carboidrati mancano, il corpo deve sopperire a questa mancanza, perché non può funzionare senza carboidrati! Quindi, sapete che fa? Prende gli amminoacidi, li modifica e li usa come se fossero zuccheri! Questa trasformazione, che prende lo scioglilinguesco nome di gluconeogenesi, ha sede nel fegato. Il processo, da una parte ha un notevole costo energetico (il corpo investe parte dell’energia assimilata col pasto per poter avere gli indispensabili carboidrati), dall’altra produce delle scorie amminiche (ammoniaca) che devono essere filtrate ed eliminate ad opera dei reni.
Quali conseguenze ha tutto ciò? Innanzitutto assimiliamo meno energia di quanto pensiamo, quindi andiamo in “carestia”, causando un rallentamento metabolico; inoltre sovraccarichiamo fegato e reni, che già hanno il loro bel da fare. Insomma, una situazione perdente da qualunque parte la si gira, che porta a deperimento (spesso visto come “successo della dieta”, perché si perdono velocemente chili…di muscolo!) e a progressiva intossicazione.
Rispetto e cognizione di causa devono essere alla base di qualunque trattamento a cui vogliamo sottoporre il nostro organismo, che per quanto sia paziente con noi quando lo bistrattiamo, prima o poi non manca di chiedere il conto!
Rispettosi saluti dalla vostra
Tatiana Gaudimonte
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