Il Governo propone un compromesso che tiene conto dell’iniziativa UDC e delle norme di diritto internazionali
Le pressioni dell’UDC con la seconda iniziativa lanciata nel 2012 per ottenere l’applicazione alla lettera della prima, che esige il rimpatrio dei criminali stranieri e approvata dal popolo nel 2010, non hanno avuto effetto sul Consiglio federale, che si rifiuta di introdurre il pieno automatismo. Forte del sostegno ricevuto da buona parte degli ambienti consultati, per risolvere il dilemma (rispettare sia la volontà popolare sia i diritti umani) che si protrae da più di due anni, il Governo ha proposto un compromesso sotto forma di modifica del codice penale, che prevede l’espulsione automatica solo in casi di reati gravi e applicabile da una determinata soglia di pena.
Il ministro di giustizia Simonetta Sommaruga, ha detto che “la modifica rende nettamente più severa la pratica dell’espulsione”. Per evitare che reati minori portino al rimpatrio, l’espulsione automatica è prevista da una pena di sei mesi o più alta, quando si tratta ad esempio di omicidio, di violenza carnale o di furto. L’elenco comprende anche i reati per le infrazioni contro il patrimonio o contro gli abusi degli aiuti sociali. Restano possibili le eccezioni, se l’espulsione dovesse comportare una lesione grave dei diritti della persona garantiti dalla legislazione internazionale dei diritti umani. Ad esempio quando il rimpatrio di una persona comporta minacce alla sua vita nel paese d’origine. Per ogni infrazione grave l’espulsione potrà durare dai 5 ai 15 anni e fino a 20 in caso di recidività.
L’UDC ha ritenuto assolutamente insufficiente la modifica del codice penale proposta dal Governo, che “rifiuta in modo inaccettabile di adempiere il mandato che il popolo gli ha assegnato”, ha detto il consigliere nazionale bernese Adrian Amstutz. Se le condizioni, che ora passeranno al vaglio del Parlamento, saranno accettate, l’UDC non ritirerà la seconda iniziativa denominata “Per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati”. Il Consiglio federale prevede di trasmettere il suo messaggio alle Camere entro la fine dell’anno. La votazione popolare potrebbe tenersi tra l’estate 2015 e la primavera 2016. Qualora fosse approvata, le disposizioni in essa contenute avrebbero il sopravvento sulla revisione del codice penale.