C’è un problema di cui non si parla né spesso, né volentieri, specialmente da parte di chi ce l’ha. Non lo si fa, perché ci si vergogna, magari perché il problema – l’incontinenza – viene legato all’invecchiamento, e dunque chi ce l’ha, pensa di essere diventato vecchio, magari anzitempo. Le perdite urinarie, poi, sono un fatto intimo, e ciò aumenta la tendenza alla discrezione.
C’è una prima credenza da sfatare, ed è che l’incontinenza sia legata, appunto, all’invecchiamento. E’ un problema che può insorgere anche in giovane età. Dunque, parlarne con il proprio medico o con uno specialista, l’urologo, è quanto di più normale ci possa essere. Infatti, non si deve sottovalutare questo problema, va affrontato subito, perché lo si può benissimo superare. Se non lo si affronta, allora c’è il rischio che si aggravi e se si continua a non andare dal medico, in genere, a causa di questo problema, si prova vergogna e ci si isola.
Gli stili di vita incidono molto su questo disturbo. Bisogna ridurre o eliminare il consumo di determinati cibi e determinate bevande. Ad esempio, bisognerebbe eliminare o ridurre drasticamente il caffè e gli alcolici, sostanze che aumentano la sollecitazione della vescica. Bisogna evitare cibi e bevande che irritano le vie urinarie, come bibite gasate, agrumi e spezie piccanti (peperoncino e pepe in modo particolare). Va tenuto sotto controllo il volume e il peso del corpo. Inoltre, vanno tenute sotto controllo le funzionalità intestinali. Bisogna, insomma, perdere peso e ridurre le calorie giornaliere per affrontare anche l’incontinenza. Spesso, chi soffre di incontinenza, cosa fa? Riduce drasticamente l’assunzione dei liquidi, pensando che bevendo molto di meno, si urini di meno. Non è così. Se si beve tanto di meno, si rischia di diventare stitici, e ci si carica in questo modo di un altro problema. Invece, bisogna bere normalmente, magari privilegiando la frutta e mangiando verdure.
Non è vero che l’incontinenza colpisca di più i maschi, è vero il contrario: privilegia il sesso femminile. Dai 35 anni in su l’incidenza è maggiore, poche sono le donne dai 35 in su che possono dire che mai nella loro vita abbiano avuto a che fare con episodi sporadici di incontinenza. Sporadici o cronici, gli episodi di incontinenza vanno accertati nelle cause, e va da sé che esse possono essere tante in base all’età e alla propria condizione generale di salute.
Alle ragazze possono capitare episodi rari di incontinenza, ad esempio, in seguito ad una fragorosa risata. Dai 35 in su può capitare che si verifichino perdite in seguito ad uno sforzo, ad uno starnuto troppo fragoroso, alla presa in braccio di un bambino. Le donne incinte, specie nel terzo trimestre di gravidanza, sono soggette a questo disturbo. Nelle ultime settimane, almeno una donna su due è soggetta a perdite. Dalla menopausa in poi, proprio per le trasformazioni fisiologiche tipiche di quest’età, le perdite possono diventare croniche, con qualche ripercussione sulla psicologia della donna.
Nell’uomo l’incontinenza non è assente, in genere è causata dall’ipertrofia prostatica, cioè dall’ingrossamento della ghiandola che circonda l’uretra, sotto la vescica. Ingrossandosi, la prostata preme sul condotto e non fa passare bene l’urina, causando anche l’incontinenza. La quale, nell’uomo, è provocata anche dall’intervento chirurgico alla prostata. Altri fattori di incontinenza maschile sono dovuti all’età e all’insorgenza di malattie neurologiche che possono alterare il funzionamento della vescica.
Un consiglio è d’obbligo: in caso d’incontinenza precoce, meglio consultare uno specialista.