Luoghi di aggregazione e svago, spesso simbolo delle feste o del disimpegno delle calde serate estive. Secondo questo concetto, nel periodo delle feste natalizie, i mercatini finiscono nel mirino del terrorismo, che colpisce nella folla in modi sempre diversi, rendendo cittadini e turisti di ogni età potenziali vittime. L’ultimo tragico episodio è quello della scorsa settimana, l’attacco al mercatino di Natale di Strasburgo. Ma nella storia recentissima dell’Europa sono stati diversi gli obiettivi di attentati fortunatamente falliti o drammaticamente riusciti, come a Berlino e Nizza con le decine di vittime straziate sull’asfalto.
Non è la prima volta che il mercatino di Strasburgo, “Capitale del Natale”, desta l’attenzione del terrorismo jihadista. Due i tentativi falliti: nel novembre 2016 e nel 2000.
Nel dicembre 2017 un pacco sospetto venne trovato nelle vicinanze del Mercatino di Natale di Potsdam, in Germania. Il pacco conteneva chiodi, cavi, batterie, fuochi d’artificio e polvere, ma nessun dispositivo di innesco. Il pacco era stato consegnato, proprio mentre la zona del mercatino si stava affollando.
È il 19 dicembre 2016 quando un camion travolge la folla che sta passeggiando nel mercatino di Natale del centro della capitale tedesca. I morti sono 12, una è italiana, e i feriti 56. L’attacco viene rivendicato dallo Stato Islamico.
Nel dicembre 2016 un aspirante attentatore, pronto a far esplodere un ordigno artigianale nel mercatino di Natale di Ludwigshafen nel sudovest della Germania, viene fermato. Si tratta di un ragazzino tedesco-iracheno, ha solo 12 anni ed è “fortemente radicalizzato”.
È il 14 luglio 2016, sera della festa nazionale francese, quando un camion si lancia contro la folla che sta assistendo al tradizionale spettacolo di fuochi d’artificio sul lungomare de la Promenade des Anglais. 86 i morti, fra cui 6 italiani, oltre 400 i feriti. L’attentato viene rivendicato dallo Stato Islamico il 16 luglio.
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foto: Ansa