Quanto etica e tecnologia avanzata siano compatibili è un dibattito che interessa da sempre scienza e innovazione, ma è anche una questione molto amata da film e serie tv. Già nei vecchi film troviamo come protagonista gli cyborg, ovvero le creature mix tra essere umano e macchina come in RoboCop, oppure, nella serie Black Mirror si guarda con un occhio molto critico alla tecnologia come quando una madre adopera la tecnologia per tenere sempre d’occhio la figlia e seguirne da vicino i suoi movimenti.
Anche in questo caso, come nella vita reale, l’innovazione tecnologica e l’uso che ne fa sottostà ad un dubbio etico: solo perché si è in grado di utilizzare conoscenze scientifiche avanzate, non significa che sia lecito farne uso. Sono dure, infatti, le critiche all’annuncio dello scienziato cinese He Jiankui di aver manipolato la genetica di due gemelle, rendendole immune all’AIDS (vedi approfondimento a pag. 26). Si è parlato tanto in questi giorni tra scienziati, giornali e nel web di questa “rottura dell’ultimo tabù nella tecnologia genetica”, dell’etica che “non avrebbe possibilità di resistere alla tecnologia” e del “dilemma della scienza”.
Tra i commenti è interessante la critica di Katja Becker dell’Università Justus-Liebig in Germania a Spiegel: “Non possiamo assolutamente valutare attualmente le conseguenze e gli effetti collaterali. Quando si cambiano i geni negli embrioni, più tardi, queste manipolazioni si ritrovano in tutte le cellule della persona… Saranno anche trasmesse in eredità, anche se si sono creati errori pericolosi. È possibile che solo dopo più generazioni si presentano dei problemi”.
In realtà la tecnica Crispr, utilizzata da Jiankui per la manipolazione, non sarebbe pericolosa, ma offrirebbe numerose possibilità. “Sarebbe fatale non usare queste possibilità”, afferma Becker sottolineando che con questo metodo si possono coltivare ad esempio piante che crescono meglio anche durante i periodi secchi. Se in un primo momento questo esperimento dello scienziato He Jiankui sembra essere una storia di successo, lascia un retrogusto amaro: poter modificare la genetica, quindi l’essere umano, come pare e piace oltrepassa dei limiti, come la madre che per controllare la propria figlia sfrutta la tecnologia e finisce per violarne la privacy, fino ad allontanarla per sempre. Nel caso di He Jiankui, lo scienziato ha annunciato che il suo scopo è quello di curare malattie e non di creare neonati “su misura”, ma questo non significa che qualcun altro non lo vorrà fare, poiché solo perché si può fare qualcosa, non significa che sempre si possa fare!