Grillo: Renzi è solamente “un baro da due soldi e con la coda tra le gambe”
Matteo Renzi rimane fortemente aggrappato al referendum costituzionale di ottobre prossimo e lo pone come uno dei principali obiettivi del suo governo, tanto che non perde mai l’occasione per ribadirne l’importanza.
Nello stesso tempo si è deciso di riaprire il dibattito sull’Italicum per via della Sinistra italiana che, sottolineandone possibili profili di incostituzionalità, vorrebbe parlarne in aula alla Camera nel mese di settembre.
Ci sarebbe la possibilità di modificare l’Italicum appena entrato in vigore l’1 luglio e la questione scalda gli animi, soprattutto quelli già roventi dei pentastellati che si oppongono a qualsiasi modifica.
Ci vanno giù pesanti i grilli, a cominciare da Grillo che nel suo blog attacca Renzi e soprattutto l’idea della modifica dell’Italicum “Renzi è un baro da due soldi con la coda tra le gambe, anziché attivarsi per il Reddito di Cittadinanza, il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari o l’abolizione di Equitalia il Pd ora pensa solo a come bloccare il cambiamento con due mosse” che sarebbero la modifica dell’Italicum e la posticipazione del referendum costituzionale.
Ma non meno forti sono le opinioni degli altri componenti del M5s, un una frase secca su Facebook e senza mezzi termini, Alessandro Di Battista si scaglia contro i “cialtroni” del Partito Democratico: “Fino alle vittorie M5S a Roma e Torino l’Italicum era la legge migliore al mondo (per noi è uno schifo). Ora Renzi pronto a cambiarla. Cialtroni!”.
Ma è più di tutti il vicepresidente alla Camera, Luigi Di Maio, ad approfondire sull’argomento con un intervento più eloquente: “Hanno parlato per tre mesi di referendum, olimpiadi e direzioni di partito e così hanno perso le elezioni a Roma e Torino. Il giorno dopo la sconfitta, hanno iniziato a parlare di modifiche alla legge elettorale, ovvero di come spartirsi le poltrone alle prossime elezioni politiche.
La Camera ci costa 100.000 euro all’ora e il PD vuole spendere questi soldi per cambiare l’Italicum. Facciano pure. Ma quando vorranno tornare sulla Terra, gli mostreremo quali sono le priorità per l’Italia”.
In questo modo di Maio mette in chiaro la loro volontà di eventuali modifiche alla legge elettorale alla camera. E ancora continua Di Maio elencando le priorità assolute che verrebbero affrontate dall’M5s al governo: “se vorrete il Movimento 5 stelle al governo del Paese, faremo 4 cose con priorità assoluta: una legge sul reddito di cittadinanza; misure di alleggerimento fiscale per le imprese, tra cui l’abolizione di Equitalia; norme anticorruzione, incluse quelle per la sburocratizzazione; un piano energetico nazionale per rilanciare il lavoro nel mondo dell’energia green e abbassare le bollette energetiche per le famiglie italiane. A voi la scelta”.
Una delle prime repliche arriva da parte del Pd da Dario Romano: “I 5 Stelle prima attaccano l’Italicum, poi lo difendono. Fanno tutto da soli, dei veri pagliacci, canne al vento”. Il senatore Franco Mirabelli, invece, targa quelli del M5s come “veri bari” che “prima giocano con l’Europa e votano con Farage e ora per opportunismo difendono l’Italicum dopo che per mesi lo hanno attaccato”.
Le ultime parole su questo duro dibattito spettano a Renzi che, in un’intervista a Sky, afferma di non vedere in Parlamento “una maggioranza per una legge alternativa, mi piacerebbe avere potere di vita e di morte sulle leggi in Parlamento, ma anche se alcuni lo pensano, questa non è una dittatura”.
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