La troviamo su Twitter la frase che accompagna l’immagine di una pietra tombale e recita “Qui posa la democrazia diretta 1921-2016!”.
L’immagine rappresenterebbe una reazione ai risultati del “dibattito mostruoso”, ossia la seduta dello scorso lunedì del Parlamento svizzero, così definita a causa dell’annuncio dell’orario illimitato.
L’argomento? La messa in atto dell’iniziativa popolare “Contro l’immigrazione di massa”, approvata dalla popolazione svizzera il 9 febbraio 2014. È evidente il punto di vista dell’UDC, partito promotore dell’iniziativa: “Questo è tradimento della popolazione. Il popolo ha voluto una riduzione dell’immigrazione e ora non la si vuole mettere in atto”, ha commentato il Consigliere nazionale Felix Müri. L’UDC si riferisce alla versione “light”, il progetto di attuazione adottato dalla Camera la scorsa settimana, “light” perché non applica ai cittadini dei Paesi dell’Unione europea (UE) e dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) i tetti massimi e i contingenti per l’immigrazione chiesti dall’iniziativa.
“Purtroppo viene continuamente dimenticato chi è il capo supremo in questo paese. …[cioè] l’elettorato svizzero e non noi che siamo qui in questa sala e nemmeno il Consiglio federale”, ha commentato Adrian Amstutz, Consigliere nazionale dell’UDC e Cédric Wermuth, Consigliere nazionale del PS, ribadisce: “Rinuncio a descrivere ciò che vi siete permessi, signore e signori dell’UDC, come un comportamento d’asilo, poiché sarebbe un insulto per le maestre e i maestri d’asilo”.
L’ats riferisce come per PPD, PBD, PLR, Verdi, Verdi liberali e socialisti, non sarebbe la prima volta che una legge di applicazione non rispecchia pienamente un articolo costituzionale votato dal popolo, come dimostrano l’applicazione dell’iniziativa sulle Alpi e quella sull’espulsione dei criminali stranieri, per non parlare dell’iniziativa Weber sulla costruzione di abitazioni secondarie. Quel che pensa l’UDC lo sappiamo, ora vedremo come continuerà il dibattito.
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