E sul futuro: “Spero nel 2018 Pd abbia voti per governare da solo”
Matteo Renzi prevede una ulteriore crescita del Pil all’1% e annuncia l’anticipo al 2016 del taglio (almeno parziale) dell’Ires e la riduzione del canone Rai. Il premier è arrivato nello studio di “In 1/2 ora” su Rai 3 e rispondendo alle domande di Lucia Annunziata ha affrontato in primo luogo i temi economici.
“Sul Pil avevamo fatto una previsione del +0,7%, sarà del +0,9%, anzi io penso che arriveremo all’1%”, ha detto, aggiungendo che “la situazione va un po’ meglio. Cosa dobbiamo fare? La prima riforma, la più importante, è restituire la fiducia agli italiani”. Per sostenere la ripresa la prima cosa da fare è tagliare le tasse. Dunque avanti con l’abolizione di Imu e Tasi sulla prima casa, ma Renzi (che ha rassicurato sul ‘feeling’ con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, con cui “la pensiamo allo stesso modo, al di là che lui è romanista e io della Fiorentina”) ha annunciato anche una novità per le imprese: “Il prossimo anno ci sarà un intervento significativo sul lavoro, di riduzione delle tasse alle imprese. Il taglio dell’Ires volevamo farlo nel 2017, pensiamo di poterlo anticipare almeno in parte al 2016. Oggi in Italia, tra Ires e Irap, le tasse che pagano gli imprenditori sugli utili sono il 31,4%, la Francia è al 32, la Germania è al 30 e gli altri stanno tra il 25 e il 30. Quella che ce le ha più basse di tutti è la Spagna, al 25%. Io voglio fare meglio della Spagna, sicuramente nel 2017 andremo sotto. Io voglio l’economia più forte d’Europa”. Ma per i cittadini, il premier, ha in serbo anche una “sorpresa”: la riduzione del canone Rai.
“Una delle misure contenute nella legge di Stabilità – ha detto – è che noi riduciamo il canone Rai e contemporaneamente diciamo che lo devono pagare tutti. Ci sarà un meccanismo che permetterà a tutti di pagare, pensiamo di metterlo in bolletta, ma invece che 113 euro il prossimo anno costerà 100 euro. Chi paga ed è onesto paga meno”. A questo proposito, il premier ha sottolineato i risultati ottenuti nella lotta all’evasione fiscale: “Per la prima volta – ha detto – c’è non soltanto una riduzione delle tasse ma il sacro principio per cui se tutti pagano si paga meno. Noi stiamo facendo grandi risultati sull’evasione interna ed esterna: stiamo facendo uno sforzo per far emergere i capitali che sono stati portati all’estero e anche per fare pagare le tasse a tutti”. Basta però con le operazioni della Guardia di Finanza ad esempio a Cortina perché sono da “Stato di polizia” mentre oggi “basta incrociare i dati: con le nuove misure fatte dal governo lo scorso anno, l’Iva al 30 settembre è aumentata del 4,6%, oltre tre miliardi di euro”. E anche dagli accordi con la Svizzera il premier si aspetta di ottenere risorse: “Un primo miliardo e mezzo è già rientrato nel 2015 con la voluntary disclosure. Sul prossimo anno saremo prudenti in bilancio, metteremo poco, 2-2,5 mld, ma non sarei sorpreso se arrivassimo vicini ai 5 mld”. Renzi ha però parlato anche di politica e delle polemiche per il sostegno dato alla maggioranza sulle riforme dal gruppo Ala di Denis Verdini: “Sulle riforme credo che ci sia un gruppo di persone che sta facendo una scelta utile per l’Italia, chi appoggia le riforme sta aiutando l’Italia. Nel centrosinistra, nell’area del Pd, c’è un partito compatto, unito, con un po’ di discussioni al nostro interno” mentre “a destra c’è una situazione talmente divisa che io credo che sia ingiusto e ingeneroso porre il problema ai senatori di Verdini e dire che non devono votare le riforme. Mi sembra allucinante. Le hanno votate la prima volta, ora le stanno votando, sarà un problema di Berlusconi se lì dentro stanno litigando tutti. L’incoerenza è non di chi le sta votando ma di chi ha cambiato idea”. Per il futuro, però, il premier punta a fare a meno di una alleanza con i partiti nati dalle scissioni in Forza Italia, anche con Ncd: “Il governo che è uscito dalle elezioni del 2013, quello di Letta e poi il mio governo – ha detto – è perché il Pd non ha vinto le elezioni, perché se avesse preso alle politiche il 40% come alle europee ci sarebbe stato un monocolore del Pd. Purtroppo non è stato così e di conseguenza per tenere in piedi questa legislatura si è fatto un accordo con il Pd e con dei pezzi di quella che fu Forza Italia, Ncd e Ap. Io spero che, grazie anche alla nuova legge elettorale, nel 2018 il Pd, per me da solo, prenda i voti sufficienti per governare”.
Askanews