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22 November 2024
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Svizzera

Resistenza, ieri, oggi e domani

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“Non è tempo di polemiche ma di celebrare una data che deve essere e restare significativa per l’Italia”, questo è stato il comun denominatore dei relatori che hanno presenziato alla celebrazione del XXV Aprile, davanti ad una sala – al Quartierzentrum Aussersihl – gremita di persone. Persone che hanno voluto partecipare per rimarcare, non esclusivamente per fede politica ma soprattutto per dimostrare buonsenso, la necessità di dare valore alla libertà; quella stessa libertà ultimamente sminuita nel suo significato e snobbato proprio per il fatto di averla ottenuta 74 anni fa. E data per scontata, obsoleta.

La tematica “ha ancora senso parlare di Resistenza oggi?” è stata introdotta dal Presidente del Comitato Salvatore Di Concilio il quale ha dato inizio alla serata presentando le voci del coro “Kultur und Volk” e “ Tiger Sprung” che sono stati la colonna sonora dell’evento cantando brani dei partigiani e delle mondine tra i quali “Se non ci ammazza i crucchi” o “ Amara terra mia”.

Al microfono, Franco Cavalli – Oncologo ed ex Consigliere nazionale – ha sottolineato la banalizzazione della storia e del pericolo fascista. Facendo un’adeguata ricostruzione storico-sociale, ha dimostrato quali sono le similitudini tra i “pifferai” di oggi e quelli del periodo ante guerra specificando che la crisi sociale che stiamo vivendo ha diversi punti in comune (divisione della sinistra, impoverimento del ceto medio, scaricamento delle frustrazioni su stranieri) con il ventennio fascista. Cavalli ha puntato il dito sul grave pericolo di dare all’autorità dell’economia, quindi dei mercati, il potere decisionale senza tenere in considerazione i valori basilari della democrazia. Il suo intervento si è chiuso con la speranza che il giudizio critico e libero dei movimenti giovanili sia la giusta soluzione per il futuro. E per una continua e saggia resistenza.

Sono seguiti i saluti del Console Giulio Alaimo il quale ha ribadito che gli scenari sociali odierni sono il risultato di una guerra “tra poveri” facendo notare che solo in Italia c’è un’insofferenza comune a festeggiare la propria Nazione. Il Console ha concluso il suo intervento con le parole del discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica in occasione dei festeggiamenti del XXV Aprile. Anche il Presidente Comites, Luciano Alban, ha sostenuto il bisogno di alimentare e sostenere la libertà con uno degli strumenti individuali più forti: il voto elettorale che dà la possibilità ad ognuno di combattere e confrontarsi sempre con la realtà senza subirla.

Le quote rosa tra i relatori sono state le voci di Tamara Funiciello – Presidente dei giovani socialisti Svizzeri e Vicepresidente del PSS- e Catia Porri. La prima ha ribadito la perdita dei valori umani a scapito di un irreale miglioramento sociale riferendosi alle persone lasciate morire in mare nella convinzione che queste siano la causa di un peggioramento del nostro status. “Non bisogna parlare di resistenza – continua Tamara – ma bisogna viverla ogni giorno”. Catia Porri ha sottolineato l’importanza del contributo femminile alla guerra contro il fascismo rimarcando le problematiche di sessismo e disparità ancora vigenti oggi. Per questo sosterrà lo sciopero delle donne il 14 di giugno prossimo.

Gli applausi del pubblico sono stati sinceri come lo è stato la partecipazione corale di tutta la sala cantando “Bella ciao” a conclusione di una serata che non deve dimenticare i valori della libertà. Una libertà né di destra né di sinistra ma appartenente a tutti.

Gloria Bressan

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