Il 2014 è iniziato, con esso anche una marcata sfida del mondo dell’emigrazione nei confronti delle Istituzioni Italiane all’estero e verso le Istituzioni Italiane in Italico ter-ritorio. Tante, troppo sono le cose di cui come Italiani all’estero ci dobbiamo riap-propriare. Come primo approfondimento rimango in ambito di territorio elvetico ed estero dal Cgie e dai Comites. Secondo le notizie ed indicazioni quest’anno dov-rebbe essere l’anno del rinnovo di questi due organismi. Per forze di cose, questo rinnovo è anche oggetto di un’attenta valutazione, vedi il lungo periodo che sono rimasti in carica, vedi l’esigua cifra messo a disposizione per lo svolgimento delle stesse, vedi il lungo tira e molla per la sua modifica che sembra la tela di Penelope, vedi tantissimi altri aneddoti che evito di citare.
A questo punto la domanda è d’ob-bligo, se gli attuali dirigenti dovessero fare un bilancio di questi 10 anni di ininter-rotta attività, quali sarebbero i risultati a favore degli Italiani all’estero nell’arco di questo lungo mandato? Quali sarebbero i motivi per cui noi tutti dovremmo ritorna-re a votare e confermare fiducia ai Comites ed al Cgie? Nel contenuto di questa mia domanda, non è intenzione di delegittimare questi organismi di nomina Parlamenta-re, ma vorrei far riflettere chi in questi anni li ha gestiti. A mio modesto parere, cre-do, che se pur i limiti che la legge concedeva, le problematiche e le aspettative di noi residenti all’estero, comunque sono rimaste disattese, altrimenti non si spiega come mai tante conquiste del passato sono andate man mano sfilacciandosi, vedi il con-tiuno infierire sulla rete Diplomatica e Consolare, oggi i servizi sono ridotto all’osso con grave disagio di noi utenti, i continui tagli ai corsi e cultura Italiana, per non par-lare dell’assistenza agli indigenti, sulla fiscalità Italiana della prima casa per gli iscritti all’AIRE e tant’altro ancora. Tutte cose che in sintonia e con l’ausilio della collettività, di altri soggetti associativi, vedi ad esempio le Federazioni Regionali e degli eletti al-l’estero, sarebbero dovuti quanto meno essere arginate, purtroppo l’inesistente coordinamento da parte dei Comites e Cgie di tutti questi soggetti ci ha trascinato in un vortice vizioso, fino ad arrivare a toccare oggi il fondo.
Non è mia intenzione far passare questo mio pensiero come pensiero catastrofale, ma il solo un modo per ripartire da questo fondo è risalire la china, anche perché in diversi, membri dei Comites, Cgie, Parlamentari e tanti altri, si sono adoperati per evitare il peggio, a tutti questi voglio dire grazie per l’impegno profuso. Per altri invece, con rammarico però, devo sottolineare, che nonostante il mandato ricevuto da noi tutti, strada facendo si sono adagiati sugli allori alla faccia di chi gli ha dato fiducia. Perciò auguro a tutti coloro di buona volontà, ma anche a tutti coloro di volontà persa di adoperarsi/adoperarci a fin di bene per tutta la collettività Italiana nel mondo. Sull’elvetico territorio faccio appello agli attuali dirigenti dei Comites e Cgie, che un modo per ricominciare a risalire la china può iniziare dal non farsi ingabbiare dalla decisione di modificare gli orari di apertura al pubblico delle sedi Consolari. Perciò chiedete un incontro urgente alla Ambasciata per desistere da questa decisione, se ciò non basta, coinvolgete anche tutte le altre forme di Associazionismo. Credo che è noto a tutti che non possiamo più continuare a farci imporre decisioni che penalizzano sempre noi utenti.
A livello di Istituzioni Italiane, tutti insieme e con tutte le nostre forze dobbiamo contrastare le varie iniziative della soppressione della circoscrizione estera, che da più parti proliferano come conigli. Questa conquista civile d’inizio del 2000 dobbiamo difenderla a denti stretti, anche se pur qualche modifica è necessaria. Anzi dobbiamo alzare il tiro, se il Senato sarà soppresso, come sarà, i nostri sei Senatori devono essere integrati nella Camera dei Deputati. A questo proposito faccio appello a tutte le segreterie operanti all’estero di ricorda-re alle proprie segreterie in Italico territorio che la circoscrizione estera non si tocca, questa è l’occasione per capire chi ci tiene a noi, chi no.
Rivolgendomi ancora una volta ai Comites e Cgie, ricordatevi che siete i primi a vigi-lare su questo argomento, siete voi a coordinare una presa di posizione, anche dura, se non venite ascoltati coordinate una protesta unitaria con tutto il mondo dell’asso-ciazionismo. A tutti voi/noi questo sarà il filo conduttore del 2014, non è più tempo di chinare il capo. A buoni intenditori poche parole.
Ticchio Giuseppe “Società Civile” Winterthur