Il Consiglio nazionale prevede più di mezzo miliardo di tagli agli aiuti sociali per i pensionati
In Svizzera 318.600 pensionati e pensionate beneficiano di prestazioni complementari (PC), perché le rendite AVS e AI e le proprie risorse non coprono il minimo vitale. Queste prestazioni sono compito della Confederazione e dei Cantoni, ma i costi sono più che raddoppiati tra il 1998 e il 2016 salendo a 4.9 miliardi di franchi all’anno. Su questi dati il Governo ha proposto una riforma per ridurre i costi e anche per le due Camere federali c’è necessità di intervento, ma esse sono divise sulle misure da attuare. L’accordo comune è limitare il diritto alle PC ed eliminare alcune concessioni. Il tema ha occupato nella sessione primaverile il Consiglio nazionale, che in confronto a Governo e Consiglio degli Stati auspica risparmi più alti. Lo scorso maggio la camera alta aveva deciso di frenare le uscite con misure che avrebbero permesso una distribuzione più mirata degli aiuti.
Alla fine del lungo dibattito il Nazionale ha inasprito i tagli alle prestazioni complementari con risparmi tra i 540 e i 570 milioni di franchi, ben oltre i 260 milioni approvati dalla Camera dei cantoni. In futuro a dover stringere la cinghia, saranno le famiglie con l’accesso alle PC sempre più difficile e quelle che godono di tali contributi non dovrebbero essere avvantaggiate rispetto alle altre con reddito modesto. I deputati del centrodestra PLR e UDC sono riusciti ad approvare riduzioni degli aiuti per il primo figlio fino a 11 anni, abbassando il fabbisogno vitale da 840 a 560 franchi al mese. Questa misura consentirebbe di risparmiare 24 milioni di franchi. Un’altra misura tocca le spese generata dall’affitto. Il Nazionale ha deciso che l’aumento di tale aiuto (da 13’200 a 14’400) riguardi solo chi vive in città, mentre chi vive in campagna non beneficerà dell’aumento. I “senatori” avevano optato per una differenziazione regionale e importi più alti.
Il Nazionale ha deciso di non porre nessuna restrizione ai prelievi di capitale della previdenza professionale (2° pilastro). I pensionati potranno prelevare il loro secondo pilastro come capitale per evitare che taluni dilapidino i loro soldi prima di sollecitare le PC. Non si potrà però utilizzare il capitale per l’acquisto di un bene immobiliare. È stata approvata anche la soglia di 100.000 franchi di patrimonio. Chi beneficia di una rendita AI o per superstiti e utilizza all’anno il 10% del proprio patrimonio senza un valido motivo, le loro prestazioni saranno ridotte. Il Nazionale ha anche deciso che per beneficiare delle prestazioni complementari bisognerà versare i contributi all’assicurazione vecchiaia (AVS) per almeno dieci anni. Una decisione che potrebbe “discriminare” gli all’estero che no pagano i contributi AVS. L’oggetto torna ora agli Stati per appianare le divergenze. Se non si dovessero essere effetti minori di risparmio, l’organizzazione di pensionati Avivo ha minacciato di lanciare il referendum.
Gaetano Scopelliti
foto: Ansa