Lunedì 11 e 18 febbraio la Rai proporrà i nuovi episodi che celebrano i vent’anni della serie con protagonista Zingaretti
Salvo, Mimì, Catarella, Fazio, Livia torneranno in due episodi di cui il primo, tratto dall’ultimo romanzo di Andrea Camilleri “L’altro capo del filo”, tratterà un argomento importante: gli sbarchi degli emigranti.
Montalbano si troverà, con i suoi pochi uomini, a dover gestire l’emergenza con turni faticosi e sfinenti senza perdere l’umanità e il senso di giustizia che lo contraddistingue. Il mare di Vigata è diventato una fossa enorme comune, il teatro di una tragedia immane che Montalbano cerca di gestire nel soccorso ai migranti e nello smascheramento degli scafisti. Ma un delitto di una sarta di paese lo impegna per scoprire una matassa dai dettagli foschi e imprevedibili difficile da districare.
Il secondo episodio invece si intitola “Un diario del ’43”. Diverse storie arrivano a Montalbano dal passato: un diario redatto durante la guerra viene ritrovato in un silos. Tra le pagine scorre una storia di un ragazzo, dall’ideologia fascista, che confessa di aver compiuto una strage nel 1943 e contemporaneamente compare in commissariato un novantenne proveniente dagli Usa che racconta di essere stato fatto prigioniero dagli americani. La trama legherà le storie di cui è testimone sia il Commissario che i co-protagonisti che da vent’anni ormai conosciamo. Mancherà solo il dottor Pasquano, l’antagonista preferito da Montalbano che ci ha accompagnato, sempre con frasi colorite e liti sboccate, in questo percorso televisivo di tredici stagioni. Dopo la morte dell’attore Marcello Perracchio, nei nuovi episodi si celebrerà la scomparsa del medico legale con la commemorazione del suo funerale, girato nel cimitero di Scicli.
Il commissario Montalbano, che verrà trasmesso a conclusione del Festival di Sanremo, è sempre una sicurezza in fatto di share ed ascolti. Gli ultimi episodi trasmessi l’anno scorso hanno polverizzato i record precedenti arrivando ad uno share del 44 %, percentuali comunque non diverse dalle prime puntate degli anni duemila che raggiunsero da subito una popolarità schiacciante.
Il personaggio interpretato dal bravo Luca Zingaretti non è cambiato, è solo invecchiato accanto a Livia ma senza smussare l’acume e soprattutto gli angoli spigolosi del suo carattere. Neanche i compagni di viaggio sono stati con il tempo modificati: Mimì rimane un eterno subalterno donnaiolo semplicemente più brizzolato, Catarella non imparerà mai ad aprire una porta con delicatezza e a non distorcere i cognomi come del resto Livia rimane imprigionata nel ruolo da fidanzata genovese storica. Le loro personalità sono una sicurezza che piace allo spettatore (ma soprattutto al lettore dei romanzi di Camilleri) in quanto ne riconosce le peculiarità in una dimostrazione affettiva ormai conclamata e fedele. Per questo, non ci stupiremo di provare commozione per la morte del dottor Pasquano. A cui finalmente, nessuno romperà più i cabasisi.
foto: Ansa