Il presidente dell’UDC Toni Brunner giudica globalmente solido il risultato del suo partito a livello nazionale e rivendica un secondo seggio in Consiglio federale, visto che l’UDC si è confermata il primo partito svizzero. Nelle sue interviste televisive Brunner non ha voluto specificare a spese di quale partito l’UDC dovrebbe ricevere un secondo seggio nell’Esecutivo. Il PS è realista. Il presidente dei socialisti Christian Levrat ha dichiarato alla televisione svizzero tedesca DRS che il partito è riuscito a mantenere le sue posizioni, grazie alla forte mobilitazione della base. Circa la futura composizione del Consiglio federale, Levrat appoggia la richiesta UDC, dichiarando che con questi risultati sarà difficile non riconoscerla, mentre per mantenere il secondo seggio, lasciato vacante da Micheline Calmy-Rey, ci sarà molto lavoro da compiere per il partito. Il presidente del PLR Fulvio Pelli, ai microfoni della RSI, ha affermato che prevedeva delle elezioni difficili e che in alcuni cantoni il seggio poteva essere a rischio. Comunque il partito ha sofferto di molti pregiudizi, soprattutto nella Svizzera tedesca. Pelli ha voluto riconoscere la concordanza e anche la richiesta dell’UDC: “Sosterremo l’UDC e vedremo se anche gli altri collaborano alla concordanza. La Svizzera ha bisogno del lavoro collettivo per essere governata”.Per il presidente del PPD Christophe Darbellay la priorità per il futuro è riuscire a cooperare con i partiti del centro, i Verdi liberali, il PBD e i Radicali, in modo da aggirare i blocchi contrapposti degli estremi, ritenendo i risultati del PPD soddisfacenti a Friburgo e Soletta, ma anche rammaricandosi per le perdite in città come Zurigo, Berna e Argovia. Darbellay ha ribadito il sostegno alla consigliera federale PBD Eveline Widmer-Schlumpf: “Non vi è motivo di non confermarla dal momento che ha lavorato bene”. Soddisfazione per il presidente del PBD, il bernese Hans Grunder, per il balzo in avanti compiuto dal suo partito. “I motivi risiedono nei risultati conseguiti dal nostro partito dalla sua fondazione a questa parte, nonché dal buon lavoro svolto dalla nostra consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, che si è guadagnata molte simpatie”. In difesa del seggio al Consiglio federale ha auspicato un’alleanza con altre formazioni politiche. Egli aveva sollecitato una collaborazione delle “forze costruttive” del centro già un anno e mezzo fa, che si è però arenata in casa liberale-radicale. “Ogni seggio conquistato alle Camere aiuta a tenere in sella la nostra consigliera federale”, ha sottolineato Grunder. Il successo dei Verdi liberali per il presidente Martin Bäumle si basa su una politica accorta a livello di congiunzione delle liste: “È l’unico modo per un piccolo movimento come il nostro per emergere”, ha affermato. Inoltre, ha precisato, ad attirare gli elettori è anche il fatto che “siamo un partito giovane non ancora usurato dal potere”. Grande delusione per il presidente dei Verdi Ueli Leuenberger, del deputato ecologista Josef Lang nel Canton Zugo che ha definito “una perdita amara”. Lo stesso Lang si è detto molto deluso ed ha attribuito la colpa alla congiunzione delle liste tra PPD e PLR. Leuenberger ha commentato anche la crescita dei Verdi liberali, affermando che devono trovare una collocazione sullo scacchiere politico. “Rispetto al nostro movimento – ha detto – ci sono divergenze a livello di politica migratoria, economica e sociale”. Quasi sicuramente i Verdi non esigeranno più un seggio al Consiglio federale. Gaetano Scopelliti
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