Ha causato molto scalpore la notizia di una nonna 65enne del canton Argovia che era sparita insieme alla nipote di nove anni
Si è capito presto il motivo per cui la nonna ha deciso di scappare e di nascondersi: sua nipote sarebbe dovuta tornare in Messico. La piccola Anna, nome dato dai media svizzeri, è venuta in Svizzera insieme a suo padre e doveva rimanere per tre mesi, questo era stato l’accordo tra i genitori di Anna, la madre vive in Messico separata dal padre svizzero. A settembre dell’anno scorso la bambina sarebbe dovuta tornare dalla madre, ma suo padre non la portò dichiarando che “in Messico ci minacciavano estorcendo tangenti” e che se non pagava sarebbe stata uccisa la famiglia, così tiene la bambina con sé contro la volontà della madre. Il padre della bambina dirigeva una scuola di immersione subacquea, poi lavora anche come capitano su una nave.
“Commetto a malincuore un atto di disubbidienza civile – ha scritto la nonna in una nota, secondo quanto riportato dai media svizzeri e continua – sono pienamente consapevole delle conseguenze penali della mia azione e mi assumo con piacere la responsabilità”.
La madre della bambina ha fatto causa contro il padre per rapimento minorile, in casi come questo, ovvero se uno dei due genitori rapisce il figlio, trattati internazionali prevedono che il bambino deve tornare.
La bambina non vuole tornare in Messico
Gli esperti dichiarano che i trattati internazionali non valgono se un bambino è abbastanza maturo da decidere di non voler tornare, inoltre il ritorno del bambino non deve rappresentare un pericolo per lo stesso. La Corte suprema del canton Argovia ha effettuato dei colloqui con la bambina, ne è risultato che effettivamente Anna non vuole tornare in Messico, avrebbe affermato di aver paura, la Corte suprema allora ha respinto la domanda di ritorno e ha deciso che Anna poteva rimanere con suo padre. La madre però ha portato il caso alla Corte federale che ha deciso invece che Anna dovrà tornare in Messico.
La bambina, sotto choc, minaccia di buttarsi dalla finestra se vede arrivare la polizia, immediatamente visitata da un dottore viene confermato che Anna è esposta al rischio di suicidio e che non sarebbe assolutamente in grado di viaggiare. È questo il momento in cui la nonna Martina decide di scappare insieme alla nipote. Via Skype la Rundschau è riuscita a parlare con la nonna che ha raccontato: “L’alternativa sarebbe stata quella che la polizia l’avrebbe presa e portata con il prossimo aereo in Messico, ma non se ne parla nemmeno”.
La madre di Anna ha più volte dichiarato che sarebbe la famiglia a influenzare negativamente la bambina, non ci sarebbe motivo di paura, dato che abita nella città La Paz la bambina non avrebbe mai avuto una vita brutta. Nel frattempo la bambina è tornata e sarebbe al momento in una clinica psichiatrica dove si deciderà se è pronta ad affrontare il viaggio per il Messico.
Il caso di Anna interessa anche i politici, alla “Aargauer Zeitung” la Consigliera nazionale Yvonne Feri ha detto: “Trovo incredibilmente difficile quello che sta accadendo. Ora abbiamo bisogno di fatti da parte del governo”, così la politica vuole capire se la decisione è stata presa per il bene della bambina. Feri inoltre vuole coinvolgere il Consiglio federale per porre delle domande sulla situazione legale.