Camicia blu, sigaretta facile e battuta pronta. Robbie Williams è un fiume in piena.
E dai divani della suite ‘royale’ del Soho Hotel di Londra parla di tutto: di se stesso, del suo nuovo album,‘Reality Killed the Video Star’ e dei piani che ha per il futuro.
“Ho 35 anni, dovrei essere un uomo, sapere chi sono. E invece mi vergogno per essere così tanto sensibile”, dichiara una delle pop star più acclamate dai ragazzi.
Il tempo delle ‘spacconate’ è dunque tramontato per sempre. Ora Robbie suona e basta. E non sa nemmeno per quanto ancora. “Sono davvero orgoglioso di questo album e voglio che la gente lo sappia”, dice.
Robbie ci ha dedicato ben tre anni, lavorando principalmente nella sua casa di Los Angeles. “Detto questo – prosegue – non prevedo di pubblicare nient’altro per molto tempo”. Si prospetta dunque un’altra lunga pausa. “Non c’è scritto da nessuna parte che bisogna tirare fuori un disco ogni anno”. Verissimo, ma sotto sotto in realtà c’è qualcos’altro. E Robbie non fatica ad ammetterlo. “Questo è un mondo duro”. Dopo tanti anni passati sulla cresta dell’onda, il successo agguantato a soli 16 anni, Robbie Williams è spaventato. Sembra impossibile ma è così. “Qui a Londra non esco di casa, sto tutto il giorno nel mio appartamento di Chelsea”. Lo show business, insomma, ha inciso duramente su questo ex-ragazzo di Stoke-on-Trent. “Ho paura di andare in tv, specialmente quella britannica”. E poi la pressione dei tabloid. “Per questo ho scelto di vivere in un altro Paese”. Di nuove tournèe neanche a parlarne. “Ho dato abbastanza. Per tre sere magari va tutto bene e poi la quarta salgo sul palco e sono terrorizzato. E mi dico: stai facendo davvero pena”. L’amore per la musica, però, è più forte. “Non so dove trovo ancora l’ispirazione”. Eppure ecco il nuovo album, 13 tracce molto diverse tra loro e un titolo accattivante. Che però non significa nulla. “Vorrei poter dare una spiegazione intellettuale, legata magari ai reality show, e dire che ci stanno distruggendo. Invece a me i reality piacciono”. Un album bello, un giro di boa. “Dopo questo – sottolinea – non devo dimostrare più niente a nessuno”. Come se ce ne fosse bisogno: 55 milioni di copie vendute in totale e una sfilza di record che manca lo spazio per ricordarli tutti. Ecco allora, ancora una volta, la verità. “Sono parole che stanno bene insieme. Poi sarà la gente a trovarci dentro quello che vuole”. Poi le sonorità rock.
Ma anche lì, è solo un gioco. “Io non sono una rock star. Se il rock ce l’hai dentro si vede da come ti muovi. Io sono una pop star”.