Entusiasmo tra la comunità scientifica
Grande successo per la missione Rosetta: il lander Philae della sonda europea è arrivato sulla sua cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Per la prima volta in assoluto nella storia, uno strumento costruito dall’uomo ha toccato la superficie di una cometa.
La conferma dell’arrivo del lander sulla cometa è arrivata dal Centro dell’Agenzia spaziale europea Esoc, di Darmstadt, in Germania dove c’è la sala di controllo che sta monitorando questa grande sfida europea tecnico-scientifica nella quale l’Italia, attraverso l’Agenzia spaziale italiana, ha fornito un sostanziale contributo scientifico, tecnologico e industriale. Tutto lo stato maggiore dell’Esa, a cominciare dal direttore generale Jean Jaques Dordain, al presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston, nella sede dell’Esoc si sono alzati in piedi per applaudire il successo. “È un giorno storico, dobbiamo essere orgogliosi che la tecnologia italiana abbia contribuito a portare @ESA_Rosetta fin laggiù”, scrive su twitter il premier Matteo Renzi. Rosetta ha compiuto un viaggio lungo dieci anni e ha coperto un percorso di oltre 6 miliardi di chilometri nello spazio per arrivare alla sua tappa finale. Un viaggio epico, come lo ha definito Dordain commentando a caldo l’arrivo del lander Philae sulla cometa.
Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston, in collegamento in diretta con la sede dell’Asi a Tor Vergata dal Centro Esoc di Darmstadt, ha voluto esprimere tutto il suo “grandissimo entusiasmo per lo straordinario successo”. Dietro la missione di Rosetta “ci sono centinaia di persone, c’è la realizzazione di un sogno che parla della vita dell’uomo, del progresso, della conoscenza, che parla di noi”, ha detto Battiston visibilmente emozionato. La missione Rosetta, ha ribadito Battiston, “dimostra il potere della cultura, il potere della conoscenza. Questa è la scienza”. “Rosetta è ormai un mito”, ha tagliato corto Battiston. La sonda spaziale Rosetta “è un’impresa scientifica e tecnologica unica, è una sfida unica”. Luigi Colangeli, coordinatore del programma scientifico dell’Agenzia spaziale europea non ha dubbi sull'”enorme importanza di questa missione europea”. Mai una sonda, ha sottolineato con l’Adnkronos il responsabile dell’Agenzia spaziale italiana per la missione Rosetta, Raffaele Mugnuolo, “si è avvicinata così tanto a una cometa” per questo la missione di Rosetta “è unica nel suo genere” ed è “un passo fondamentale nella conoscenza dell’origine del sistema solare”.
Mentre Philae comincia il suo studio ravvicinato della cometa, Rosetta deve manovrare dal suo percorso dopo-separazione nell’orbita intorno alla cometa, ritornando infine ad un’orbita a 20 km il 6 dicembre. Il prossimo anno, quando la cometa diventerà più attiva, Rosetta avrà bisogno di allontanarsi ancora di più e di effettuare delle ‘orbite’ sciolte, ma addentrandosi brevemente con dei coraggiosi passaggi ravvicinati, alcuni dei quali la porteranno a soli 8 km dal centro della cometa. La cometa raggiungerà la sua distanza minore dal sole il 13 agosto 2015 a circa 185 milioni di km, più o meno tra le orbite della Terra e di Marte. Rosetta lo seguirà per tutto il rimanente 2015, mentre si allontanano dal sole e l’attività comincia a placarsi. “È stato un viaggio estremamente lungo e faticoso per raggiungere questo evento di una volta nella vita, ma ne è assolutamente valsa la pena. Ci auguriamo che il successo di questa grande impresa scientifica – quale è la missione Rosetta – continui, in quanto promette di rivoluzionare la nostra conoscenza delle comete” ha detto Fred Jansen, ESA Rosetta mission manager. Rosetta è una missione ESA con contributi dai propri Stati Membri e dalla NASA. Il modulo di atterraggio di Rosetta, Philae, è fornito da un consorzio guidato da DRL, MPS, CNES ed ASI. Rosetta è la prima missione nella storia ad incontrare una cometa. Scorta la cometa mentre insieme orbitano il sole, ed ha rilasciato un modulo sulla sua superficie. Le comete sono capsule del tempo contenenti materiali primitivi lasciati dall’epoca in cui il Sole ed i suoi pianeti si sono formati. Studiando i gas, la polvere e la struttura del nucleo ed i materiali organici associati alla cometa, sia da remoto che con osservazioni in loco, la missione Rosetta dovrebbe diventare la chiave per sbloccare la storia e l’evoluzione del nostro Sistema Solare.
Fonte: Adnkronos, ESA