Il Palazzo d’Inverno e l’Ermitage clou delle celebrazioni
Quest’anno la Russia fa i conti il centenario della Rivoluzione d’Ottobre che nel 1917 rovesciò la monarchia. A fare bene i conti, l’anniversario cade tra il 7 e l’8 novembre. Ma l’evento è passato alla Storia come ‘Rivoluzione d’Ottobre’ perché all’epoca in Russia si adottava il calendario giuliano: ecco perché le date celebrate sono il 25 e 26 ottobre. La Capitale russa dedica all’avvenimento due mostre all’Ermitage e varie manifestazioni.
Uno dei simboli più importanti dell’oppressione del regime assolutistico zarista fu il Palazzo d’Inverno, residenza ufficiale degli Zar di Russia dal 1732 al 1917 e rifugio dei ministri durante la resistenza agli insorti: esso rappresenta l’edificio imperiale più famoso di San Pietroburgo, non solo perché residenza dello zar e sfondo della Rivoluzione tra il 1905 e il 1917, ma anche perché sede dell’Ermitage, il più grande museo al mondo.
E proprio il capolavoro di arte barocca sarà protagonista delle celebrazioni del centenario: per tutto l’inverno, la sua facciata principale sarà trasformata in un maxi schermo dove verranno proiettate immagini e rievocazioni della rivoluzione russa. La costruzione, tipico esempio di arte barocca, è stata modificata ben quattro volte; l’ultima modifica è stata apportata dall’architetto italiano Bartolomeo Rastrelli ed è stata completata nel 1762. Il palazzo, dipinto di bianco e verde, con 1786 stanze e ben 1945 finestre, domina la piazza del Palazzo da un lato e fiancheggia il fiume Neva, che attraversa la città, dall’altro. Grandiosa la facciata decorata con le nuances del turchese più squillante e ornata da colonne bianche; mentre sul tetto sono state sistemate 176 statue che rappresentano le allegorie. Un terribile incendio, nel 1837, distrusse quasi completamente gli interni del palazzo che è divenuto l’emblema della città, ma i danni furono rapidamente riparati.
La sua opulente facciata barocca, lunga duecento metri, è un’autentica cornucopia di pilastri, allori e statue. Internamente il palazzo appare ancora oggi come una commistione di elementi barocchi e neoclassici, anche se solo una parte del rococò del Rastrelli sopravvive in alcune sale, sino a trionfare nella Grande Cappella Imperiale o nello Scalone d’Onore. Lo scalone principale è detto anche ‘Scalone Giordano’ in quanto da questo monumentale scalone la mattina dell’Epifania lo Zar scendeva trionfalmente per la cerimonia della ‘benedizione delle acque’.
Esso è una delle parti del palazzo risalenti al XVIII secolo e più precisamente al progetto del Rastrelli, seppure le grandi colonne granitiche vennero aggiunte solo a metà del XIX secolo. Il palazzo è parte del complesso dell’Hermitage, il museo russo che, più di tutti, si è guadagnato fama a livello mondiale. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre il museo che era ospitato all’interno del palazzo fu notevolmente esteso, ed oggi l’Hermitage rappresenta una delle più famose collezioni d’arte a livello mondiale. Non a caso: vi sono infatti custodite stabilmente opere dal valore inestimabile di Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, Rembrandt, Rubens, Canova, Monet, Kandinsky e Picasso. In occasione del centenario il museo è sotto i riflettori per due mostre temporanee sul periodo bolscevico: “Il Palazzo d’Inverno e l’Hermitage nel 1917” e “La stampa e la Rivoluzione: pubblicazioni degli anni 1917-1922 dalle collezioni Hermitage”. Un’occasione da non perdere.
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foto: Ansa