Si è chiuso il sipario del 67° Festival di Sanremo che aveva preso il via con un intenso Tiziano Ferro che ha omaggiato Luigi Tenco nel cinquantenario dalla morte
È stata l’ironica “Occidentali’s Karma” di Francesco Gabbani a battere tutte le altre canzoni in gara. Il 35enne toscano ha superato la favorita di questa edizione (la terza e ultima targata Carlo Conti) Fiorella Mannoia e il suo “inno alla vita” Che sia benedetta. Terzo posto per Ermal Meta con Vietato morire che ha vinto anche il premio della critica Mia Martini. «Sinceramente, non mi aspettavo questa vittoria», è stata la prima dichiarazione di Gabbani appena giunto nella sala stampa dell’Ariston.
La seconda è la risposta a un giornalista che gli domanda se andrà all’Eurovision Song Contest: «Devo dirlo ora? Allora sì, ci vado… ma dovrò ripassare l’inglese». Il Festival rispetto all’anno scorso ha registrato meno ascolti nelle prime quattro serata ma ha sbancato sabato sera ottenendo una media di 13.553.000 spettatori (54,28% di share). Ad attirare l’attenzione di una vastissima platea di giovani e giovanissimi anche i social media dove sono arrivati milioni di Tweet e commenti.
Ecco il meglio e il peggio delle cinque serate: Non sono mancati i momenti strappalacrime nazional-popolare così cari a Conti: sul palco sono sfilate le rappresentanze dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa, del Soccorso Alpino, dell’Esercito e della Protezione Civile. Alla fine della lunga intervista, Conti si è tolto un sassolino dalla scarpa (dopo le polemiche sul suo cachet) e chiedendo agli spettatori di essere generosi inviando un sms per sostenere le zone colpite dal terremoto ha detto: «Non mi permetterei mai di chiedervi soldi se non avessi fatto per prima io una donazione».
Lo ha anche ribadito nella conferenza stampa di domenica scorsa mostrando il bonifico di 100’000 Euro alla Protezione Civile. Tanti gli ospiti arrivati a Sanremo voluti da Conti: L’arrivo di Robbie Williams è una toccata e fuga: canta Love my life ma, soprattutto, bacia sulla bocca la De Filippi. C’è anche Giorgia, che saluta Pippo Baudo che la volle a Sanremo nel 1993. La Rai ha voluto omaggiare anche alcuni campioni d’incasso del teatro e cinema italiano come Enrico Brignano, Flavio Insinna e Gabriele Cirilli, Antonella Clerici, Luca Zingaretti e Paolo Vallesi con Amara. Serata nostalgia invece giovedì con Ermal Meta e la sua “Amara terra mia” di Domenico Modugno che ha vinto il concorso delle cover. Ma stata anche la serata di Mika, con la sua interpretazione di Jesus to a Child, suo personale omaggio a George Michael.
La terza serata si era aperta con il Piccolo Coro dell’Antoniano, che è salito per la prima volta sul palco dell’Ariston (quest’anno compie 60 anni dalla fondazione). Delusione, invece, per le coppie di questo Festival: Nesli & Alice Paba, Raige & Giulia Luzi non c’è l’hanno fatta nel girone eliminatorio e sono stati mandati a casa. Ha fatto molto discutere la formula eliminazione dei big che è costata cara ad Albano, Gigi D’Alessio, Ron e Bianca Atzei.
La quarta serata di venerdì ha decretato il verdetto della categoria Nuove Proposte: è stato l’ex Amico di Maria Lele a salire sul gradino più alto con “Ora mai”. Il Televoto, evidentemente, ha contato assai. Tra gli ospiti anche alcune modelle per il momento “Tutti cantano Sanremo”, come Marica Pellegrinelli, moglie di Eros Ramazzotti. Abbiamo potuto assistere anche al ritorno atteso di Virginia Raffaele nei panni di Sandra Milo: “Carlo, sai cosa si dice degli uomini con le mani grandi? E di quelli con il pisello piccolo? Beh, c’è poco da dire…”. Sandra Milo non ha preso bene l’imitazione e nella trasmissione “Storie vere” di Raiuno ha detto commossa: “Non si devono dire frasi sessiste sulle donne in un momento così brutto in cui gli uomini le ammazzano senza pietà”.
La serata finale di sabato si è aperta con la presentazione dei giudici di ‘qualità’. A presiederla, il leggendario re della disco e dell’elettronica Giorgio Moroder, affiancato da Linus, Giorgia Surina, Greta Menchi, Rita Pavone, Andrea Morricone, Paolo Genovese e Violante Placido. L’ultima sera ha visto la comparsata migliore delle cinque serata di Maurizio Crozza. Anche perché è comparso direttamente sul palco, esorcizzando definitivamente la brutta figura di qualche anno fa. Si è travestito da Razzi, una delle sue imitazioni più riuscite, sfottendo Conti, imputandogli di rovinargli lo sketch.
Poi la Zucchero celebration: Adelmo Fornaciari conquista definitivamente questo palco un tempo negletto, regalando un toccante omaggio all’amico scomparso Pavarotti, prima a parole e poi intonando, con un duetto virtuale, la loro «Miserere». Standing ovation per lui. E’ arrivato anche Enrico Montesano, annunciato come uno dei grandi ospiti di serata, se non addirittura «maestro» da Conti: il tutto è eccessivo, la proposta del romano è un po’ stantia, da avanspettacolo minore. Prima di arrivare il verdetto finale tanto attesa è stata Geppy Cucciari a tenere il palco e azzittisce Maria (non ci vuole molto: la De Filippi ha sfoggiato per tutto il Festival un vocabolario da sondaggio Istat: “sì”, “no”, “forse”…), facendola sedere su un pouf mettendo in scena il suo personale C’è posta per te. Tra una risata e l’altra, Cucciari ha ricordato anche Giulio Regeni a un anno dalla morte. L’ultimo ospite internazionale è stato Alvaro Soler. Poi petali rossi sul vincitore e chiusura sipario.
Bruno Indelicato
foto: Ansa