Dal 22 febbraio sono entrate in vigore le nuove disposizioni che prevedono un ulteriore inasprimento delle sanzioni nei confronti della Corea del Nord
Nella seduta del 22 febbraio scorso, il Consiglio federale ha deciso di applicare in Svizzera delle misure vincolanti sul piano del diritto internazionale nei confronti della Repubblica popolare democratica di Corea (Corea del Nord) che lo scorso 9 settembre 2016, in seguito al quinto test nucleare, aveva violato tutte le risoluzioni adottate finora. Così, il 30 novembre dello stesso anno, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha emanato la risoluzione 2321 (2016) con cui vengono inasprite le sanzioni nei confronti della Corea del Nord.
Secondo questa nuova risoluzione è previsto un ulteriore inasprimento delle sanzioni per il commercio di beni, in ambito finanziario, per il traffico marittimo e aereo e nel settore della formazione.
Non è la prima volta che il Consiglio delle Nazioni Unite prende delle decisioni drastiche e provvede ad adottare delle misure sanzionatorie contro questo Paese, e il Consiglio federale svizzero già dal 2006 aveva approvato ordinanze che istituiscono provvedimenti nei confronti della Repubblica popolare democratica di Corea, che da allora è stata più volte inasprita.
La Svizzera, infatti, ha applicato le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite già 5 volte nel 2006, 2009, 2013, 2016 e ora anche questa 2321 (2016).Con la decisione del 22 febbraio la Svizzera aderisce alla risoluzione 2321 (2016) che è entrata in vigore alle 18 dello stesso giorno.
In ambito finanziario è vietato qualunque tipo di sostegno finanziario pubblico o privato del commercio con la Corea del Nord. Le rappresentanze diplomatiche e consolari del Nord Corea possono gestire un solo conto bancario ciascuno, quelli in più dovranno essere chiusi. Gli immobili la cui proprietà o il cui contratto di affitto appartengono alla Corea del Nord devono essere utilizzati esclusivamente per le attività diplomatiche. Le succursali, le filiali, le rappresentanze e i conti bancari attivi in Corea del Nord devono essere chiusi entro il 31 marzo 2017. Per quanto riguarda il settore dei beni c’è il divieto di esportare merci di lusso e quei determinati beni a duplice impiego per la produzione di armi convenzionali viene esteso ad altri beni. Sono vietati l’acquisto di determinate materie prime (rame, nichel, argento e zinco) nonché la fornitura di nuovi elicotteri e navi alla Corea del Nord. Per l’esportazione di carbone che ha origine in Corea del Nord è stato introdotto un limite annuo massimo di circa 400 milioni di dollari o 7,5 milioni di tonnellate. Limiti che saranno sorvegliati dalle Nazioni Unite.
Nuovi divieti riguardano anche il traffico aereo e marittimo: in Corea del Nord non potranno essere forniti servizi di assistenza agli equipaggi, viene vietato di fornire servizi di assicurazione o riassicurazione per navi appartenenti alla Corea del Nord o da essa controllate o gestite, tranne che le attività della nave non siano destinate esclusivamente a scopi di sussistenza o umanitari.
Nel settore della formazione invece viene sospeso qualsiasi cooperazione tecnica e scientifica con la Corea del Nord, ad eccezione dell’ambito medico. Inoltre gli studenti nordcoreani non potranno frequentare i cicli di studio in scienza dei materiali avanzata e ingegneria meccanica o elettrica avanzate.
foto: Ansa