Da qualche settimana vediamo in tv un paio di spot pubblicitari che hanno come protagonista un famoso dj italiano, alle prese con la corsa mattutina per mantenersi in forma. Rientrando affaticato e scoraggiato dalle sue prestazioni, viene prontamente sostenuto dalla sua compagna che gli offre delle merendine. Prima osservazione: bello sforzo, aprire una bustina di cibo preconfezionato per l’amore della tua vita. Ma andiamo avanti. Il nostro obietta: “Ah, ma sono quelle per i bambini!” e lei ribatte: “No no, per noi”, al che lui osserva: “Ma queste sono integrali!”. Seconda osservazione: quindi ai bambini lasciamo pure mangiare i cibi raffinati e impoveriti, che quelli integrali, più preziosi, ce li teniamo noi? Complimentoni! Proseguiamo: si attiva la voce fuori campo che descrive le caratteristiche del prodotto: farina integrale, mandorle tritate e germe di grano.
“Caspita!” Viene da pensare: “Finalmente le aziende alimentari si sono accorte che non possono continuare a propinarci cibi raffinati e impoveriti, con la farina bianca che più bianca non si può e i grassi idrogenati di dubbia origine. Evviva!”. E invece…invece, basta prendere in mano una confezione di quelle merendine (o accedere al sito internet dell’azienda produttrice) per rendersi conto non solo che nella sostanza poco è cambiato, ma che ci vogliono pure prendere per il naso.
Leggo: farina integrale 7%, mandorle tritate 2,5%, germe di grano…0,7%. No, dico: scherziamo?
Possibile che non si rendano conto che quella pubblicità è facilmente smascherabile e che tutti si accorgeranno che quelle merendine contengono solo una piccolissima parte dei preziosi ingredienti che vengono citati? Beh, sembra che finora abbiano ragione loro. Le merendine vanno a ruba, a tutto vantaggio di chi le vende e di chi le pubblicizza. Molto meno di chi le compra. Ultima considerazione: finché compreremo prodotti basandoci sulla comodità, l’abitudine e la passivaobbedienza a quello che ci dicono i messaggi pubblicitari, daremo ragione a chi ci tratta come analfabeti, anche se sappiamo leggere. Davvero volete continuare a farlo?
Polemici saluti a tutti voi,
Tatiana Gaudimonte