Kepler-62f è il pianeta più simile alla Terra mai scoperto: potrebbe avere un’atmosfera e oceani capaci di ospitare la vita
Da anni il telescopio spaziale Kepler scruta il cosmo alla ricerca di pianeti potenzialmente in grado di ospitare la vita. In effetti di pianeti abitabili, Terra a parte, si parla spesso, tanto in ambiti scientifici tra addetti ai lavori, quanto in occasioni ben piú leggere e curiose, a testimonianza del grande fascino che il mistero dell´universo e della vita extraterrestre esercita anche sulla gente comune. Peró, perché un pianeta possa essere ritenuto potenzialmente abitale occorrono dei requisiti minimi come una distanza del corpo celeste non troppo alta né troppo bassa dalla propria stella e dimensioni simili a quelle della Terra, cosa che indicherebbe un’alta probabilità di una sua natura rocciosa.
Tenuto conto dei 9 recentemente aggiunti dalla Nasa, solo 21 nuovi pianeti soddisfano attualmente questi requisiti; tra questi 21 quello che sembra maggiormente adatto a poter ospitare la vita, almeno cosí come la intendiamo noi “terrestri”, è Kepler-62f.
Secondo lo studio di alcuni scienziati statunitensi, appena pubblicato suAstrobiology, Kepler 62f si trova a circa 1.200 anni luce di distanza da noi, é più grande del 40% rispetto alla Terra ed è il più esterno di cinque “fratelli” che orbitano intorno ad una stella più piccola e fredda rispetto al nostro Sole. “Abbiamo rilevato come esistano varie composizioni atmosferiche che gli permetterebbero di essere sufficientemente caldo da avere acqua allo stato liquido sulla superficie: questo lo rende un forte candidato ad essere un pianeta abitabile”, spiega Aomawa Shields, prima autrice dello studio e ricercatrice del dipartimento di fisica ed astronomia della UCLA.
Un po´ piú scettica la posizione di Isabella Pagano dell’Osservatorio Astrofisico di Catania dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf): “Sin dalla prima scoperta nel 2013, Kepler-62f è al centro di decine di studi scientifici in quanto è considerato uno dei migliori candidati conosciuti a poter ospitare la vita.
In realtà però di questo pianeta abbiamo pochissimi dati certi – ha aggiunto – non ne conosciamo ad esempio la massa, non sappiamo se sia davvero roccioso come la Terra, neppure l’inclinazione del suo asse. Il motivo di questa ‘ignoranza´ è semplicemente la distanza, troppa per poter conoscere i dettagli di un pianeta così piccolo. Anche con i più potenti telescopi. Forse non avremo mai strumenti capaci farlo”, ha concluso la Pagano.
Eppure, con le poche informazioni a disposizione i ricercatori americani sono riusciti a creare una complessa simulazione al computer per cercare di ricostruire le condizioni che esistono sul pianeta. Quello che ne è emerso è che le possibilità che su Kepler-62f esista il mix giusto per avere un pianeta abitabile, con una vera atmosfera e mari d’acqua liquida, ci potrebbero essere. “È un puro modello matematico – ha commentato la ricercatrice italiana – ma che da comunque alcune informazioni; studi simili hanno ad esempio fatto escludere altri possibili pianeti candidati all’abitabilità. Trovare pianeti abitabili molto più vicini a noi sarà allora solo una questione di tempo”, ha concluso.
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foto: Ansa