A livello mondiale, la Svizzera è uno dei paesi con una più alta percentuale di cibernauti
Negli ultimi anni, gli abitanti sopra i 14 anni che navigano in rete almeno qualche volta a settimana sono aumentati in modo esponenziale, passando dal 7% nel 1997 all’85% nel 2016, secondo quanto riporta l’Ufficio federale di statistica. È un rapporto di Dipendenza Svizzera che rivela questi dati in un documento che parla della situazione attuale svizzera e delle problematiche che il consumo di internet può comportare.
L’uso di internet in Svizzera
Il rapporto che include i dati del Monitoraggio svizzero delle dipendenze rivela come nel 2015, l’84% della popolazione svizzera sopra i 15 anni usava internet a titolo privato. Il 50% degli utenti trascorreva in rete meno di un’ora al giorno, mentre coloro che andavano online almeno un’ora al giorno usavano la rete per cinque scopi diversi in media. Tra le attività online più frequenti figuravano la ricerca di informazioni, di notizie d’attualità e l’uso di altri mezzi di comunicazione online. Tra i più giovani, molti hanno inoltre dichiarato di andare sui social, di guardare film e ascoltare musica su internet. L’uso costante di internet è un fenomeno che interessa soprattutto i giovani. Nel 2016, il 99% dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni aveva un cellulare e il 76% un computer proprio. Secondo lo studio JAMES, il 94% dei giovani di questa fascia d’età era iscritto almeno a un social network come Facebook, Instagram o Snapchat. Oltre che per cercare informazioni e comunicare online, internet veniva usato per divertirsi: guardare video sui portali dedicati come YouTube, ascoltare musica o andare sui social. Tra maschi e femmine si osservano differenze nelle attività svolte online, soprattutto per quanto riguarda i giochi online, che appassionavano maggiormente i maschi.
Anche i ragazzi tra i 6 e i 13 anni usano la rete. Nel 2015, il 40% dei bambini di 6 – 7 anni utilizzava internet almeno occasionalmente, mentre la percentuale saliva al 97% per i ragazzi di 12-13 anni. Lo studio MIKE rivela che il 52% della fascia dai 6 ai 13 anni aveva un cellulare e il 19% poteva accedere a internet dalla camera da letto. Almeno una volta alla settimana la maggioranza dei ragazzi tra i 9 e i 12 anni guardava video su YouTube e, soprattutto i maschi, giocava online (studio MIKE).
L’uso problematico
Il Monitoraggio svizzero delle dipendenze ha raccolto dati sull’uso di internet tra la popolazione svizzera dai 15 anni in su. Per svolgere questo sondaggio ha utilizzato come strumento di misura la scala CIUS (Compulsive Internet Use Scale) che permette di rilevare un uso sintomatico (a rischio) e problematico di internet. Un uso sintomatico o problematico è caratterizzato, tra le altre cose, da una perdita di controllo del proprio uso della rete, da sintomi di astinenza o da una tendenza del diretto interessato a perseverare con il suo comportamento malgrado le conseguenze negative. La scala CIUS, tuttavia, non permette di stabilire se la persona abbia un problema con un uso specifico della rete (per esempio con i giochi o la pornografia a online), con più attività o con internet in generale.
In base al sondaggio, l’1% della popolazione svizzera sopra i 15 anni, (70’000 persone circa) presenterebbe un uso problematico di internet. Nel nostro paese, le donne sarebbero vittime dell’uso problematico tanto quanto gli uomini.
I più giovani, che sono anche gli utenti più assidui di internet, sono i più toccati dal fenomeno: se tra i 15 e i 19 anni la prevalenza dell’uso problematico è del 7%, sopra i 35 anni i casi sono invece rari.
Considerando tutti coloro che presentano un uso sintomatico o problematico, va rilevato che vengono usati soprattutto i mezzi di comunicazione online (e-mail, conversazione online o blog), vengono cercate informazioni o notizie d’attualità, e sono utilizzati i social come Facebook, Twitter o Google plus.