Esperta, Titano ed Encelado gli obiettivi piu’ interessanti
ROMA – Si pensa a tornare sulla più grande luna di Saturno, Titano, a cinque anni dalla discesa della sonda europea Huygens che stupì con le immagini dei monti e dei fiumi di metano. Che il ritorno su Titano possa essere l’obiettivo di una nuova missione lo ha detto la planetologa Carolyne Porco, dell’università di Boulder (Colorado), a capo della squadra che analizza per la Nasa le immagini di Saturno inviate a Terra dalla sonda Cassini. L’esperta ha presentato le immagini più suggestive del pianeta degli anelli a chiusura del Festival delle Scienze di Roma.
La manifestazione patrocinata dalla Fondazione Musica per Roma con il sostegno della Finanziaria di sviluppo del Lazio (Filas) e di Telecom Italia si è conclusa infatti con un viaggio nel Sistema Solare. “Le immagini tridimensionali degli anelli di Saturno – ha detto Carolyne Porco – ci stanno permettendo di conoscere queste formazioni con un dettaglio senza precedenti. In quei detriti di polveri e ghiaccio si nasconde la chiave per capire il meccanismo che ha portato alla formazione del Sistema Solare e di tutti gli altri sistemi planetari”. Nata dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), la sonda Cassini sta inviando a Terra da oltre cinque anni immagini dettagliate di Saturno, con il suo sistema di anelli e le sue lune. “Sono immagini numerose e molto interessanti dal punto di vista scientifico – ha osservato – e in questa fase siamo concentrati sulla loro analisi che, siamo sicuri, porterà nei prossimi anni a numerose scoperte scientifiche”.
Hanno ancora moltissimo da dire anche le immagini di Titano: “È un corpo celeste davvero interessante dal punto di vista geologico e geografico, diverso da tantissimi altri corpi del Sistema Solare ma simile alla Terra”, ha rilevato. Per questo si sta pensando ad una nuova missione, in collaborazione fra Nasa ed Esa, per tornare ad esplorare Titano oppure un’altra luna di Saturno, Encelado, coperta di ghiaccio e geologicamente attiva. “Difficile – per la planetologa – dire quando potrebbe partire una missione simile: saranno necessari ancora 10 o 20 anni”.