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22 November 2024
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Cronaca

Siamo pronti per il nostro futuro!

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Nell’edizione del 18 luglio scorso abbiamo presentato durchstart, il progetto creato per restituire una visione positiva del futuro ai giovani con un passato difficile. Abbiamo incontrato tre ragazzi che hanno partecipato al programma e ci hanno raccontato della loro esperienza

Incontriamo Angela*, 22enne, Martina*, 20enne e Pascal, 24 anni nella sede di durchstart a Zurigo per parlare del loro passato e soprattutto di come vivono la propria esperienza nel progetto durchstart, ecco cosa ci hanno raccontato…

Quali sono le vostre impressioni sul progetto durchstart?
Angela: Ho iniziato a marzo, in precedenza sono stata già da tantissime istituzioni di questo genere, avevo già provato anche a cercare tanti posti d’apprendistato, senza trovare nulla. Poi ho avuto un colloquio qui da durchstart quando ancora il progetto era nuovo, loro avevano iniziato a gennaio, ma hanno mostrato interesse nell’aiutarmi, mi sono subito sentita a mio agio e grazie a loro ho trovato un apprendistato che inizierò quest’estate. Mi hanno veramente dato sostegno, ascoltano e aiutano. Sono contentissima di iniziare finalmente l’apprendistato, aspetto da così tanto tempo.
Martina: Io sono qui da maggio, anch’io cercavo un posto d’apprendistato e non ho mai trovato niente. Ho un passato con storie negative, nel mio curriculum ci sono delle mancanze e mi serviva davvero aiuto. Mi sono annunciata qui e mi hanno preso subito e aiutato. È stata un’esperienza positiva. A me piace molto che possiamo fare dei progetti, possiamo dire cosa vogliamo e realizzarla insieme. Ad esempio il Food-Truck è stato bellissimo. Ci ha aiutato per conoscere come funziona il mercato, devi saper gestire i soldi, i piani ecc. Noi abbiamo organizzato tutto e loro ci hanno sostenuti.
Pascal: Infatti, abbiamo raccolto molte idee, abbiamo anche dovuto informarci sulle regole dell’igiene. Per tutti noi è stato la prima volta, la pianificazione è stata veramente intensa mentre poi la parte dei festival dove eravamo col nostro furgone è stata molto più rilassante di quello che pensavamo.

A proposito del food-truck, vi è piaciuta l’esperienza?
Angela: Pensavamo di dover affrontare momenti di stress, tanto stress, invece ognuno aveva il suo compito e quando qualcuno ne aveva bisogno l’altro aiutava e così via. È stato un successo. Avevamo una settimana per andare a comprare tutto quello che serviva, per pulire il truck e anche i giorni dei festival sono stati intensi ma belli.
Pascal: Io cucino da quando ho 15 anni, da sempre volevo imparare il mestiere del cuoco e ho anche iniziato degli apprendistati che però non ho potuto finire per problemi privati. Ma stare in una cucina e stare in un food truck non è la stessa cosa, però abbiamo veramente avuto successo.
Martina: Secondo me lo stress più grande era la spesa, dovevamo comprare tutto fresco e pensare a tutto l’occorrente, eravamo nervosi! Per ognuno di noi è stato un’esperienza meravigliosa e siamo rimasti molto contenti tanto che stiamo cercando dei posti per continuare a offrire il food truck, vogliamo offrire magari qualche panino diverso oppure qualche gelato in più, siamo sempre alla ricerca.

Qual è la cosa che vi fa apprezzare durchstart?
Martina: La miglior cosa è che la mattina ti devi alzare e sai che avrai una giornata strutturata. Altrimenti ti alzi e non sai cosa fare e alla fine non fai niente tutta la giornata. Penso che tantissimi fanno pure delle esperienze negative proprio per questo, non sono abituati ad avere strutture e regole.
Angela: Qui veramente è bellissimo, da altre parti ho fatto l’esperienza che suggerivano le cose ma alla fine nessuno se ne fregava più di tanto di te. Qui invece ho avuto il triplo di quello che mi aspettavo, non ci aiutano solo nel mondo lavorativo ma anche quando abbiamo dei problemi privati o carte da sbrigare e non sappiamo come, oppure se semplicemente hai bisogno di qualcuno che ti ascolta, loro ci sono.
Pascal: Io tra i miei due apprendistati sono stato a casa, ho cercato dei posti nuovi ma tutti intorno a te lavorano e tu stai a casa. Nessuno ha tempo per te e alla fine sei solo e ti cade il mondo addosso. Qui sei circondato da persone buone, fai nuove conoscenze e ingrandisci il tuo sapere.

Come ci possiamo immaginare una giornata tipo? Puoi descriverci una giornata tipo?
Angela: Abbiamo un piano della settimana dove c’è scritto cosa c’è da fare e quando. Ogni giornata ha il suo “programma”. Facciamo degli esercizi per il team, quindi tutti insieme, abbiamo le lezioni per scrivere curriculum e candidature, poi abbiamo le giornate di progetti. Tra l’altro facciamo anche sport, il mercoledì ad esempio c’è yoga e il venerdì capoeira. Mangiamo sempre tutti insieme a pranzo. Qui possiamo venire sempre, infatti inizierò l’apprendistato in estate, ma potrò venire ogni volta che ne ho bisogno.
Martina: Certo, qui ti aiutano in tutto, ma alla fine tu devi darti da fare. Ci siamo resi conto che tanti di noi che hanno cambiato delle cose nella vita, soprattutto nel privato, ora sono più pronti a chiarire le cose e prendere le situazioni in mano. Abbiamo imparato a badare a noi stessi e a prendere certe responsabilità che prima magari non riuscivamo. Qui ci aiutano e ci danno consigli, ma alla fine dobbiamo fare tutto noi altrimenti non serve a niente.
Pascal: Tanti di noi temono le situazioni nuove e che possono sembrare difficili. Anche se poi magari ce la fai senza problemi, spesso è l’inizio quello che ci blocca. Io ora vivo da solo in un appartamento ed è il mio miglior anno! Prima avevo a volte un posto dove andare e a volte no… secondo me la casa è la base della tua vita, se là non ti trovi non ti trovi neanche nella vita. Inoltre, la cosa più importante è che qui ci vieni volentieri. Se non hai la motivazione di venire è meglio che non vieni. All’inizio hai un mese di prova, trascorso il tempo di prova, se vuoi stare puoi, altrimenti non ti tiene nessuno, non devi niente.

Cos’è il codice “Pizza”?
Angela: Il codice “Pizza” lo usiamo in momenti determinati, se usi il codice tutti devono lasciarti in pace e nessuno ti parla finché tu non sei pronto a parlare. Quindi hai il tuo spazio per quando ti serve, e noi ci rispettiamo in questa cosa a vicenda. Nessuno fa pressione su di noi.
Pascal: Io l’ho già usato il codice, avevo una notte particolare e anche in mattinata ho subito delle provocazioni da un ragazzo e mi occorreva essere lasciato in pace, mi serviva un momento da solo per calmarmi. Però poi è pure bello che quando ti sei calmato c’è qualcuno che ti ascolta o che ti sostiene.

Cosa state progettando in questo momento?
Martina: Io sto cercando un posto d’apprendistato come verniciatore di carrozzeria, ma ho iniziato tardi qui, per cui credo che troverò un posto il prossimo anno. Fino adesso però ho già potuto fare delle giornate di prova e ho visitato alcune ditte, mi sento ottimista. Ho anche delle domande aperte.
Pascal: io potrei anche immaginare di fare un apprendistato nel settore gastronomico e poi però lavorare con delle persone che hanno bisogno d’aiuto. Se hai fatto l’esperienza che non tutto va sempre come vuoi tu, allora capisci che è importante aiutare gli altri con lo stesso problema. A me piace aiutare altri, a volte anche troppo tanto da dimenticarmi di me, ma ora sono riuscito a trovare il giusto equilibrio.

Sarah Salamone

Per info sul progetto:
www.durchstart.ch
*nomi di fantasia;
nomi reali noti alla redazione

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