Spesso la sicurezza informatica viene descritta come attività riservata agli addetti ai lavori. E di cui noi consumatori non ci dobbiamo preoccupare: se non quando un virus infetta il nostro dispositivo elettronico. Solo allora ci domandiamo chi e come difende i nostri dati e la nostra libertà digitale. A questi interrogativi abbiamo trovato risposta visitando l’Innovation Day di Infoguard (www.infoguard.ch), una delle maggiori aziende elvetiche attive nel campo della sicurezza digitale con più di trecento clienti tra le maggiori banche, operatori industriali e sanitari, assicurazioni ed aziende energetiche del nostro paese. Presso la sua sede di Baar/ZG, la Silicon Valley svizzera, il distretto dedicato alla tecnologia digitale, Infoguard ha recentemente organizzato la settima edizione della sua annuale giornata delle porte aperte, cui hanno partecipato circa duecentocinquanta tra i maggiori operatori mondiali e che hanno proposto più di sessanta affollatissime conferenze. Tutte su un solo tema: cyber-security, la sicurezza informatica. Di cosa si tratta? Se l’utente riesce ad effettuare in modo rapido e sicuro con il suo computer un pagamento usando i servizi online, oppure un prelievo al bancomat, è perché le nostre banche si rivolgono ad aziende, veri angeli custodi digitali, che verificano la procedura in corso e respingono gli attacchi dei pirati informatici, gli hackers. Come? Per esempio controllando in tempo reale il luogo di origine di eventuali intrusioni ed in che misura sfruttano dati pubblicamente disponibili sul cliente. Questi controlli sono possibili grazie all’intelligenza artificiale (AI), i programmi di logica digitale capaci di tutto comprendere e tutto analizzare come e meglio di un operatore umano. Dalla teoria alla pratica: per esempio, la statunitense OneSpan (www.onespan.com), tra i leader mondiali della sicurezza informatica, nel corso di una conferenza ha spiegato che le sue procedure ormai si avvalgono dei Big Data, i super-motori di ricerca digitale di ultimissima generazione che analizzano il web alla continua ricerca di informazioni sull’utilizzatore in tutte le banche-dati ed in tutti i social-network mondiali. Il profilo dell’utente quindi viene immediatamente geo-localizzato, si verifica la identità del dispositivo elettronico da cui impartisce le istruzioni, se la richiesta è compatibile con le sue abitudini di utilizzo, e si analizza persino la accettabilità del contesto informatico in cui il dispositivo dovrebbe essere attivo. Cio’ per garantire non solo la sicurezza della eventuale movimentazione di denaro, ma anche rispettare ogni base legale che la rende possibile. Tutte queste informazioni vengono ad aggiornare presso le società di sicurezza digitale un profilo delle abitudini finanziarie del cliente e, per fortuna, garantire anche i consumatori da possibili rischi di frodi sui loro conti correnti.
AN GRANDI