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28 April 2024
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Cronache di vita, società e cultura

TEX WILLER A LUGANO

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Nelle cronache sono ancora presenti le notizie dello scorso 14 giugno sullo “sciopero delle donne” per promuovere la partecipazione femminile nella nostra società. Ma il gallerista luganese Marco Lucchetti ricorda che questa presenza da tempo è apprezzata anche nell’insospettabile mondo dei fumetti. Ne è un esempio Laura Zuccheri, entrata a far parte dell’esclusivo gruppo dei disegnatori di Tex Willer, maschilissimo protagonista di una delle più celebri serie a fumetti, creata da Sergio Bonelli nel 1948 e presente nelle edicole italiane da ben sessantuno ininterrotti anni. Nel 2019 a Laura Zuccheri è toccato l’onore di firmare la annuale edizione fuori misura, il “Texone”, già ricercata dai collezionisti. Venerdì scorso, durante la sua visita in Ticino la Zuccheri ha donato al sindaco di Lugano una esclusiva tavola dove Tex Willer è raffigurato davanti al Municipio della città. Disegnatrice, fumettista ma anche apprezzata pittrice, Laura Zuccheri espone a Lugano sino al prossimo 27 luglio tempere, acquerelli ma soprattutto gli originali delle sue tavole a fumetti presso www.marcolucchettiartgallery.ch in collaborazione con la Salamon Fine Arts di Milano, una delle più importanti gallerie italiane attive nel campo delle produzioni grafiche. Parlare di fumetti e dell’attuale collezionismo di opere come Tex Willer, significa anche richiamare un importante settore della editoria popolare del secondo dopoguerra italiano. Messa in un angolo dallo strapotere del cinema in bianconero e della radio, la editoria popolare si difendeva con una ricca produzione fumettistica. Di basso costo, facile lettura e formato tascabile. Le famose “strisce” di fumetti, di cui periodicamente gli editori utilizzavano persino i resi, gli esemplari invenduti e riconsegnati dalle edicole. Questi stampati erano nuovamente proposti al pubblico in buste di fumetti o nelle cosiddette “raccoltine”, selezioni di giacenze editoriali rilegate e nuovamente proposte con una differente copertina. Con il progressivo diffondersi della televisione, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta gli editori iniziarono a vendere i resi prima in “albi” e poi anche in serie “giganti”, fuori misura. Con il Sessantotto la striscia di fumetti scomparirà e l’albo, il fumetto dalle dimensioni che ancora conosciamo, diventa il solo formato ufficiale. Segno che anche i fumetti, come tutta la società, con il Sessantotto entrano in un’altra epoca. E proprio la testimonianza della continuità storica ma soprattutto il progressivo aggiornamento grafico ai nuovi gusti della società che oggi rende tutte le edizioni, specie di Tex Willer, molto ricercate anche dagli investitori. In Italia, e non solo.

 NL TOMEI

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