Il 21 giugno è il giorno più lungo dell’anno e viene celebrato da tempo immemore. Vediamo dove scoprire i riti più famosi
È l’unico giorno dell’anno in cui il Sole, visto dalla Terra, è allo zenit; se piantassimo nel terreno un’asta sistemandola verticalmente non rifletterebbe nessuna ombra: è questo il fenomeno che da secoli ha incuriosito e affascinato tante culture fino a celebrare con riti propiziatori la sua comparsa.
Il solstizio, per gli antichi, rappresentava la celebrazione della vita lasciandosi alle spalle la morte simboleggiata dall’inverno. Gli antichi Greci chiamavano i due solstizi – estivo ed invernale – le “Porte”: quello d’estate era la “porta degli uomini” e quello di inverno la “porta degli Dei”.
Il luogo più famoso dove vigeva il culto del solstizio d’estate è sicuramente Stonhenge, in Gran Bretagna, eretto dai sacerdoti celtici – i druidi – nel 2500 A.C.
È il più celebre e misterioso circolo di pietre erette che, secondo gli esperti, rappresentò un antico osservatorio astronomico per prevedere tutte le eclissi solari e meta odierna per i seguaci delle religioni neopagane come il celtismo. L’asse del monumento è orientato in modo che il sole sorga esattamente al di sopra della pietra centrale del cerchio.
Ogni anno migliaia di persone – l’anno scorso circa 23000 – si accampano presso il sito megalitico per aspettare l’alba e salutare il giorno più lungo con un lungo applauso accompagnato dal suono mistico dei tamburi e, naturalmente, dai tanti scatti degli smartphone per immortalare i raggi del sole che illuminano il cerchio del monumento.
Ben più urbano e moderno è il saluto al sole che ogni anno si festeggia a New York in Time Square dalle sette del mattino. In questo caso è il tramonto che si allinea perfettamente con la griglia delle strade che attraversano il distretto di Manhattan. In Islanda si tiene l’Iceland Secret Solstice Midnight festival con tre giorni di musica festeggiati senza il buio visto che a quella latitudine il sole tramonta dopo mezzanotte e sorge alle tre del mattino!
In Italia abbiamo l’affascinante spettacolo del fascio di luce mattutino che entra nel Pantheon a Roma. Non tutti sanno che la cupola del Pantheon si comporta come una vera meridiana sferica. L’oculo del tempio romano crea un disco di luce di nove metri proiettato sul pavimento. Lo spettacolo è già visibile da mezzogiorno ma bisogna aspettare le 13 perché sia completo. Il fascino di questi raggi nell’atmosfera del tempio è imperdibile!
Ancora una magia di luce possiamo trovarla nella cattedrale di Bari che con il suo rosone filtra i raggi del sole e proietta forma, luci e ombre del rosone stesso sul pavimento al centro della navata. La cerimonia nella cattedrale è accompagnata dalle note dell’organo e da una vestale che depone un prezioso braciere d’incenso al centro della luce proiettata sul pavimento. Un rito, per lo più pagano di antica memoria, molto sentito dalla popolazione, che è stato accettato e perpetrato anche in questa peculiare sede religiosa cristiana.
foto: Ansa